l’Iran e Usa collaborano sui prigionieri politici

E’ notizia di sabato scorso la liberazione di cinque cittadini americani detenuti a detta di molti ingiustamente presso lo stato Iraniano. La restituzione dei prigionieri arriva dopo mesi di dure trattative condotte in segreto tra il segretario generale di stato USA, John Kerry ed esponenti del governo iraniano.
Tra di loro figura anche il giornalista del Washington post Jason Rezaian, rilasciato dopo 545 giorni di detenzione presso la famigerata prigione di Evin. L’accordo tra Kerry e gli iraniani prevedeva però anche il rilascio della moglie di Rezaian, la giornalista Yeganeh Salehi: abc news racconta come si sia protratta fino all’ultimo una situazione stile James Bond, a causa di un ripensamento last minute delle autorità Iraniane circa la lista delle persone da rilasciare, quando l’aereo con a bordo i cinque detenuti era ormai prossimo a partire alla volta di Ginevra.
Stando alle parole di un ufficiale vicino a Kerry, sarebbe bastata una telefonata del segretario di stato dalla capitale Svizzera per far sì che l’aereo decollasse senza nessun intoppo diplomatico di sorta.

Jason Rezaian
ll giornalista del Washington Post, Jason Rezaian.

Un aereo Svizzero con a bordo i cittadini statunitensi è decollato da Teheran durante le prime ore di domenica, atterrando successivamente a Ginevra, dove gli ormai ex-detenuti sono stati accolti dall’inviato speciale per la guerra contro l’ISIS, Brett McGurk, che su twitter si è detto particolarmente eccitato.
Sono in molti a ritenere che la trattativa abbia avuto buon esito soprattutto grazie alla recente interruzione delle sanzioni sul nucleare contro Tehran. Tuttavia lo stesso Kerry ha precisato che i due eventi non sono connessi.

L’accordo raggiunto prevede un vero e proprio scambio di prigionieri: infatti, stando a quanto riporta farsnews, sono stati rilasciati dagli Stati Uniti 7 prigionieri Iraniani, mentre altri 14 accusati di aver violato i vecchi accordi sul nucleare non saranno più perseguiti.