Unioni civili: le piazze pro e contro
Le unioni civili arriveranno nell’aula di Montecitorio il 28 gennaio. In questi giorni, anche dopo le dichiarazioni recenti di Mattarella, nel PD si sta lavorando alla modifica degli articoli 2 e 3 del ddl Cirinnà, per eliminare quella parvenza di omologazione delle unioni civili al matrimonio. Sarebbero anche pronti degli emendamenti al testo da presentare in aula ma che dovrebbero riguardare solo i rimandi al codice civile presenti nel ddl.
Intanto si lucidano i megafoni in vista della discussione in aula. Da una parte, al Pantheon, si raduneranno le associazioni favorevoli al provvedimento. Saranno presenti in piazza anche i Radicali, l’Arcigay e le Famiglie Arcobaleno a sostenere l’approvazione di un disegno di legge considerato comunque un piccolo passo in avanti. Insieme ai gruppi di preghiera organizzati in alcune parrocchie affinché la legge non passi, scenderà in piazza la Chiesa stessa. Sabato mattina dalla prima pagina dell’ Avvenire, giornale della CEI, veniva lanciata la chiamata ai fedeli: “In piazza per dare voce alle famiglie”. Dopo settimane di titubanza e di freddezza sull’argomento, a quanto pare è stato papa Francesco in persona a dare la sua benedizione all’evento. Bagnasco, presidente della CEI, non se lo è fatto dire due volte ed è subito passato in prima linea ad accogliere i timori dei fedeli sulle unioni civili, convocando per il 30 gennaio (due giorni dopo l’arrivo in aula del ddl) il Family Day.
Nel frattempo si opera nei palazzi affinché la legge non passi e tutto rimanga così com’è in quest’odore di medioevo. Nel PD le anime sono divise: quella cattolica ora è tirata per la giacca dal vaticano stesso e deve fare comunque i conti con gli alleati di governo. Dall’altra parte, nemmeno a dirlo, Salvini è fermamente contrario, mentre si attende una presa di posizione di FI dopo le aperture di Berlusconi risalenti a qualche mese fa.