Per la prima volta ritorna lo spettro del terrorismo ai danni del Movimento No Tav

Incursione della Digos a Torino contro il movimento No Tav, perquisizioni e sequestri di materiale a danno degli attivisti e dei rappresentanti locali che li sostengono. L’intervento ha avuto luogo alle 6.30 di oggi all’osteria “La Credenza” di Bussoleno, sede del comitato di Lotta popolare per Bussoleno.

L’inchiesta iniziata lo scorso 10 luglio, in seguito all’assalto al cantiere, ipotizza il reato per “Attività terroristiche o di eversione“. Sotto lo spettro del terrorismo, gli attivisti e alcuni amministratori locali e rappresentanti parlamentari della Val di Susa sono stati chiamati a rispondere in una conferenza stampa del loro operato, sono una dozzina gli avvisi di garanzia. La perquisizione non ha ritrovato nessun arma da fuoco o materiale esplosivo, gli agenti hanno trattenuto soltanto qualche pc, cellulari e vari documenti.

Alle proteste del Movimento No Tav contro l’ipotesi di reato di terrorismo, il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, ha risposto da Roma che i lavori non cesseranno per un’opera che riveste grande importanza, il Governo dunque non fermerà i cantieri. I fatti dello scorso 10 luglio, oggetto delle perquisizioni di stamane, hanno visto le forze dell’ordine uscire dalle recinzioni del sito ed essere presi d’assalto con bombe carta , petardi e pietre lanciate ad altezza uomo. I disordini però continuano da maggio, quando è avvenuto uno dei primi assalti definito dagli inquirenti “eversivo” e non ultimi quelli dello scorso week end, con l’attacco al cantiere di circa 250 attivisti, arresti e feriti.

Sono diverse centinaia i manifestanti che si sono riuniti oggi nella Piazza del Municipio di Bussoleno insieme al comitato della Val di Susa per dare solidarietà agli attivisti violati della libertà personale in nome di un presunto terrorismo ancora non bene accertato. “Chi semina terrore raccoglie ribellione, mai un passo indietro, non molleremo mai” questo il loro motto.

Una verità giuridica tutta da accertare, una protesta e una lotta estenuanti che sembrano non avere voce per il Governo che ha già fatto la sua scelta senza considerare le esigenze, le istanze, l’impatto ambientale e le conseguenze che coinvolgono una larga fetta di popolazione locale e la nazione tutta. 

Eva Del Bufalo

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