Storie Maledette, ovvero l’altra faccia del crimine

Dal 1994 tiene gli spettatori incollati al piccolo schermo. Nessun plastico di Porta a Porta e nessuna ricostruzione di Quarto grado reggono il confronto. Da più di vent’anni, a fare luce sui particolari di un crimine, particolari che ai molti sfuggono, è Franca Leosini, autrice e conduttrice di Storie Maledette, in onda su Rai 3. Quest’anno il programma indosserà un abito diverso, quello della prima serata. L’appuntamento è fissato per giovedì 21 gennaio alle ore 21.

Dopo le quindici stagioni precedenti, la trasmissione Storie Maledette inaugurerà il ciclo di tre puntate con una lunga intervista a Rudy Guede, l’unico ad essere condannato per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher. La scelta dell’interlocutore rientra nel pieno stile dell’inchiesta giudiziaria della Leosini. Rudy Guede, presente in quella casa in via della Pergola nella città di Perugia, promettendo di svelare come andarono veramente le cose in quella notte maledetta, rilascerà in esclusiva al programma di Rai 3 il racconto di cosa ha sentito e, soprattutto, di chi era presente sulla scena del crimine. Servirà a fare luce sul giallo di Perugia? Molto probabilmente sì e le sue parole potrebbero favorire una svolta interessante.

Franca Leosini- Storie maledetteIn una intervista rilasciata a Blogo, Franca Leosini ha dichiarato che le puntante in origine sarebbero dovute essere quattro, ma quando ha capito che l’interlocutore dell’ultima la stava usando, ha deciso di cancellarla. La seconda puntata, che succederà al caso Meredith Kercher, vedrà protagonista Celeste Saieva, una giovane donna di Sciacca, condannata per l’omicidio del marito. L’8 maggio del 2009, Celeste, all’epoca ventitreenne, si recò nella caserma dei carabinieri per denunciare la scomparsa del marito: ma Michele Cangialosi, 35 anni, era già morto. Sin dai primi interrogatori la vicenda si tinse di giallo, soprattutto quando i carabinieri scoprirono che Celeste aveva una relazione extraconiugale con un suo coetaneo, Nicola Piazza: delitto passionale? Quando, dopo cinque mesi di ricerche, gli investigatori trovarono il cadavere, a finire sotto inchiesta furono la moglie, il suo amante e altri due giovani, uno dei quali minorenne. Fu proprio quest’ultimo a smascherare la banda del delitto imperfetto: Cangialosi sarebbe stato aggredito nella sua camera da letto dopo che la moglie gli aveva fatto ingerire un sonnifero durante la cena. Sarebbe stato poi strangolato dai complici con un filo di metallo e caricato successivamente nel bagagliaio dell’auto di Piazza. Per la stampa, Celeste e Nicola divennero “gli amanti diabolici”, ma il racconto del minorenne venne giudicato inattendibile dalla difesa dei tre imputati. Leosini darà spazio a questo caso, poiché, a detta di Celeste, lei  è assolutamente estranea ai fatti e continua a dichiararsi innocente.

La terza puntata sarà dedicata alla storia di Luca Varani, l’ex avvocato che fece sfregiare con l’acido la sua ex ragazza, la collega Lucia Annibali. Questo caso, rispetto al precedente, è molto più noto. Era il 16 aprile 2013 quando Rubin Ago Talaban e Altistin Precetaj, l’esecutore e il “palo”, tesero l’agguato alla Annibali sull’uscio della sua casa di Pesaro. Nonostante Varani si difese dicendo che il suo intento era soltanto quello di danneggiare l’auto della ragazza, la sua motivazione non stava in piedi. E non poteva reggere perché, oltre ad essere incriminato per stalking e atti persecutori ai danni della giovane, il 20 febbraio 2013 aveva già provato a ucciderla manomettendo le valvole del gas a casa della Annibali. Si salvò soltanto per una fortunata fatalità: era rientrata un giorno prima poiché il padre l’aveva incaricata di seguire un caso a Pesaro. Lucia ha commosso l’opinione pubblica per il coraggio di essersi mostrata dopo i quindici interventi al viso e dunque per la sua inesauribile forza. Franca Leosini ha dichiarato che “questa è una delle storie più tragiche che abbia mai affrontato nel suo programma, un caso ricco di pathos”.

Affetti da questo particolare feticismo, da questa inclinazione al piacere dell’orrore, manifestiamo una singolare curiosità verso situazioni che dovrebbero invece suscitare in noi terrore. Il segreto è forse nel velo che mettiamo tra l’omicidio raccontato sul piccolo schermo e quella che per noi è la realtà, così lontana da quelle altre realtà. Ne La stanza dei delitti, la scrittrice Phyllis Dorothy James, la baronessa del mistero, dichiarava che: “Tutti i moventi per l’omicidio sono riassunti esaurientemente in queste quattro parole: amore, lussuria, denaro e odio. Ti verranno a raccontare che la più pericolosa è l’odio. Non crederci. La più pericolosa è l’amore”. Questo passo potrebbe essere tranquillamente la meta descrizione di queste puntate della nuova, e ci auguriamo sempre fortunata, stagione di Storie Maledette.