Quagliarella: “via da Napoli per accuse di pedofilia”
Le strade di Quagliarella e del Napoli sono tornate ad incrociarsi, seppur nell’inusuale scenario del tribunale di Torre Annunziata, dove l’attaccante ha testimoniato come parte lesa nell’ambito del processo contro il poliziotto stalker Daniele Piccolo.
Quagliarella ha rivelato al giudice Anastasio come siano state una ventina di lettere inviategli a partire dal 2007 ma più frequenti dal 2009, quando militava nel Napoli, a costringerlo a lasciare la squadra della sua città dopo un solo anno.
Nelle missive – inviate dall’imputato secondo il pm Aprea – si accusava il giocatore di essere un pedofilo e di essere abitualmente presente a festini a base di sesso e droga organizzati dalla camorra. Secondo la ricostruzione fornita davanti al giudice, queste rivelazioni sarebbero giunte al presidente De Laurentiis, che avrebbero consigliato il proprio dipendente di lasciare Castellammare e trasferirsi in albergo.
Quagliarella si era spostato, ma da quel momento ha lamentato di essere stato abbandonato dal presidente, che ha prima ha smesso di chiamarlo e poi in estate lo ha ceduto alla Juventus, un trasferimento a sorpresa che allora generò molte polemiche: “Sono stato malissimo. Fui costretto a lasciare la mia città. Quando andai alla Juve, scrissero che avrebbero picchiato la mia famiglia per l’addio al Napoli”.
La prossima udienza si svolgerà l’11 febbraio, testimonierà anche il padre di Fabio, Vittorio Quagliarella, dato che le lettere arrivarono anche a casa sua. Respinta invece, la richiesta dei difensori Piccolo che avrebbero voluto ascoltare De Laurentiis in quanto chiamato in causa da Quagliarella.