Toulouse – Lautrec, un’ Ara Pacis bohémien

Ognuno di noi, in un momento o in un altro della vita, ha desiderato vivere in un periodo storico diverso dal proprio (no, non stiamo citando velatamente Miss Italia). E molti di voi saranno nostalgici, senza motivo apparente, della Parigi bohémien.
Ecco,c’è un percorso che partendo dagli inizi del Novecento, evoca le atmosfere di Parigi e della Belle Époque. Ed è un percorso interattivo che guiderà alla scoperta delle tecniche di stampa di fine Ottocento e della produzione del manifesto pubblicitario. Si tratta di una passeggiata che potrete fare senza spostarvi da Roma. Il vostro accompagnatore e amico di bevute? Soltanto lui, Toulose – Lautrec.

Al Museo dell’Ara Pacis di Roma è arrivata già dal 4 dicembre 2015, e visitabile fino all’8 maggio 2016, una grande mostra dedicata interamente all’artista Henry Toulose – Lautrec. L’esposizione, arricchita da 170 opere provenienti dal Museo di Belle Arti di Budapest, ripercorre la vita di Henry fino alla sua morte, avvenuta nel 1900. L’itinerario è scandito in cinque sezioni tematiche, tenendo conto degli esordi fino all’influenze del periodo di Montmartre. Copertine, illustrazioni, manifesti, alcuni dei quali di autentica rarità percorrono i corridoi.

E’ famoso non soltanto per le sue opere, ma anche per le sua rovinosa salute. A parte le malattie genetiche di cui soffriva (legate ai rapporti tra consanguinei, frequenti nella sua famiglia), a peggiorare la sua situazione fu la tragica caduta nella sua casa natali di Albi. Rompendosi prima il femore sinistro, e poi l’altra gamba. Le fratture non guarirono mai del tutto causando una seria interruzione della crescita delle ossa. Questa malattia sarebbe divenuta in seguito nota come sindrome di Toulouse-Lautrec. Morì all’età di 36 anni per aver contratto la sifilide e un alcolismo di un certo rilievo.

La mostra, promossa e prodotta da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura, è curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor.