Papa in Brasile: i gay manifestano con un ‘bacio collettivo’

La manifestazione organizzata dalla comunità LGBT brasiliana, per accogliere Papa Francesco, si chiama “beijaco (ovvero ‘bacione’) gay”: il gruppo di protesta, composto da circa mille persone, si è mosso nei pressi del palazzo Guanabara a Rio de Janeiro dove Dilma Rousseff, presidentessa brasiliana, ha accolto il pontefice.

Un bacio collettivo, per dimostrare che l’amore è ‘per tutti e senza pregiudizi’ come recita lo slogan della comunità organizzatrice della manifestazione. Questa non ha visto protestare i partecipanti contro la giornata mondiale della gioventù, bensì sottolineare quanto Papa Francesco (considerato da molti il Papa dell’innovazione) sia rimasto arroccato su posizioni discriminatorie nei confronti della comunità omosessuale. Prima del pontificato, infatti, Bergoglio si era battuto per evitare la promulgazione della legge a favore dei matrimoni gay, sostenuta da Cristina Kirchner, scatenando già ai tempi le proteste dei numerosi membri della comunità. Questi, ad oggi, si sono scissi dal concetto tradizionale di Chiesa cattolica e hanno fondato la ‘Igreja Cristã Contemporânea’, una Chiesa che promuove la modernizzazione, lo stare al passo con i tempi e l’amore considerato in valore assoluto, aldilà delle categorie di genere.

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I manifestanti, che – nell’accogliere il pontefice – sono stati sorvegliati dalle autorità locali, hanno portato avanti la protesta senza violenza, inciviltà o aggressività, proprio per testimoniare quanto l’amore sia un sentimento fondato sul rispetto di tutti i credo e di tutte le creature. Questo è l’approccio sostenuto dal sacerdote Marcos Gladstone, trentasettenne omosessuale, sposato e padre di due figli adottivi, che progetta l’espansione della Igreja Cristã Contemporânea: online e per le principali città del Brasile.
Ed è proprio in Brasile, oltre che in Cile, che le comunità LGBT sono più attive nella lotta alla discriminazione, percepita da parte della Chiesa tradizionale. La risposta dell’associazione cilena per i diritti gay Movilh (Movimiento de Integración y Liberación Homosexual) è stata chiara: «Ancora una volta la Chiesa pone a capo del Vaticano a un promotore dell’odio verso la diversità sociale e una figura del riferimento dell’omofobia e del disprezzo delle minoranze sessuali».

di Alessandra Corsini

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