Di Cataldo, se adesso…le foto se ne vanno

Massimo Di Cataldo. Il suo nome non appariva così frequentemente sui giornali dagli anni ’90. Da venerdì scorso, invece, sembra sia tornato in auge a causa di un evento che riguarda la sua vita personale e che si potrebbe classificare tra la cronaca e il gossip.

La sera del 19 luglio Anna Laura Millacci, l’attuale compagna del cantante, pubblica sul proprio profilo facebook delle fotografie risalenti al 18 ottobre scorso che ritraggono il suo volto tumefatto, un lavandino con delle macchie di sangue, e un’istantanea, scioccante e censurata dai giornali, di un feto abortito dalla stessa donna. L’autore di tale violenza sarebbe proprio lui, Massimo, l’autore della celebre e struggente “Se adesso te ne vai”.

«Caro Massimo Di Cataldo non avrei mai voluto arrivare a dire pubblicamente che uomo sei, e a pubblicare queste foto così terribili. Tu che ci tieni così tanto alla tua faccina angelica… […] Ti regalo la possibilità di fare un Upgrade. Quello di diventare finalmente un Uomo. E non lo faccio per rabbia ma per la nostra piccola Rosalù che ha bisogno di un padre e non di un fratellino piccolo e violento. Buona vita Massimino e buon premio Lunezia. Premieranno il tuo grande onore nei confronti di noi donne tutte». “Noi donne tutte”. Questo il testo che ha accompagnato le foto fino a ieri, quando improvvisamente, e senza spiegazione, sono state rimosse dalla pagina facebook. Il profilo di Anna Laura, “visual artist”, è libero a chiunque e conta più di 4 mila contatti e mille seguaci. Accesa la miccia, la reazione del mondo del social network è stata unanime: solidarietà e sostegno per questa donna vittima di abusi. Pochi i post che invece mostrano dubbi e perplessità. «Il fatto che hai pubblicato su facebook quest’oscenità e non hai sporto denuncia mi lascia perplessa. A che pro?», scrive Stefania Di Leno. Effettivamente, l’artista non ha sporto denuncia alla polizia per le violenze subite, ma sembra aver agito unicamente per convincere parenti e amici che non credevano ai suoi racconti. E poi «la foto è un falso ben riuscito…», facendo riferimento al volto della Millacci coperto da rivoli di sangue di incerta provenienza. «Quelle foto avresti dovuto consegnarle ai carabinieri e non farle vedere a tutti su facebook. Oltretutto non stai male a rendere pubbliche foto di grumi di sangue che appartenevano a te stessa? Non ci vedo niente di sano in tutto ciò, anzi credo sia follia pura», scrive un altro, subito messo a tacere dai paladini della giustizia che si appellano addirittura all’esempio di Frida Kahlo. Sulla dubbia veridicità delle foto indaga anche la blogger Selvaggia Lucarelli, che telefona ad Anna Laura e attribuisce la sua unica follia alla dipendenza affettiva per aver subito 13 anni di violenze da una persona depressa e soggetta ad attacchi d’ira.

Ma come ha reagito il cantante a queste immagini? Venerdì sera Massimo di Cataldo si trovava a Marina di Carrara per ricevere il premio Lunezia. Si dice sia salito sul palco con gli occhi lucidi e, a concerto terminato, è stato raggiunto dai giornalisti più curiosi: «Non capisco. Forse lei avrà delle aspirazioni di vita, artistiche e penso che mi voglia far del male. Forse perché ho reagito bene alla nostra separazione», commenta. Intanto, nella stessa serata, risponde ad Anna Laura con la stessa arma: facebook. «Solo poco fa ho appreso da facebook cosa sta succedendo e sono sconvolto. Come può una donna, madre di mia figlia, arrivare a tanto, alterando la realtà, solo perchè una storia finisce?», scrive sul suo diario. Il cantante si difende prendendo provvedimenti legali. La procura di Roma, intanto, senza avere in mano una denuncia ufficiale, acquisisce la documentazione medica di Anna Laura che certifica l’aborto e inserisce Di Cataldo nel registro degli indagati per maltrattamento e procurato aborto. Nello strano caso, vengono coinvolte anche altre persone. La prima moglie di Di Cataldo, nominata dalla stessa Millacci, che espone i suoi dubbi sul gesto della donna («Ha una galleria d’arte, no? Forse cercava pubblicità»), citando inoltre le manie di persecuzione di Anna Laura risalenti a dieci anni fa, quando ancora era “solo” una delle tanti amanti del cantante. Ha aggiunto la sua opinione anche l’ex manager di Di Cataldo, David Guido Pietroni, che, pur sorpreso dalla vicenda, ammette: «Con quelle immagini terribili Anna Laura ha sicuramente dato una mano alla carriera di Massimo, giusto il mese prossimo uscirà il suo nuovo album». Di certo, adesso gli sviluppi della vicenda sono in mano alla procura e non più agli aggiornamenti di facebook.

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