Addio a Cerami, poeta de “La vita è bella”

La cultura italiana è in lutto. Oggi a Roma nella Chiesa degli Artisti il mondo dello spettacolo e della letteratura ha dato il suo ultimo saluto a Vincenzo Cerami, scrittore, sceneggiatore e drammaturgo italiano, candidato all’Oscar nel 1999 per il pluripremiato “La vita è bella”.

Presenti ai funerali i colleghi e amici di sempre, Roberto Benigni con Nicoletta Braschi, Ettore Scola, Nicola Piovani, Marco Bellocchio, il neo-sindaco di Roma Ignazio Marino, Walter Veltroni, Antonio Albanese, Laura Morante, il ministro dei Beni culturali Massimo Bray. La cerimonia, senza musica, è stata molto sobria e intensa, con Norma Martelli, moglie di Piovani, che ha salutato tra gli applausi il maestro: “Grazie poeta da tutti gli attori per tutte le parole con le quali ci hai fatto giocare”.

Cresciuto a Ciampino, Cerami scoprì la letteratura, la poesia e il cinema con Pier Paolo Pasolini, suo insegnante alle scuole medie, di cui fu assistente alla regia in “Uccellacci e uccellini“. E fu proprio Pasolini ad interessarsi alla pubblicazione del suo primo romanzo “Un borghese piccolo piccolo” , uscito con la prefazione di Italo Calvino, poi diventato un celebre film di Mario Monicelli con Alberto Sordi. Da quel momento in poi continuò a coltivare con passione la sua attività di scrittore e sceneggiatore, incontrando lungo il suo percorso di vita i grandi del cinema e della letteratura, da Alberto Moravia a Federico Fellini, Massimo Troisi, Totò, Alberto Sordi, ai quali diceva Cerami di aver ‘rubato’ tutto quel che aveva imparato. Grande l’amicizia con Roberto Benigni, con cui aveva lavorato non solo a “La vita è bella”, ma anche agli indimenticabili “Il piccolo diavolo”, “Il mostro” e “Pinocchio”: “è la creatura più bella che abbia mai conosciuto”, così Cerami definiva Roberto.

Proprio Benigni, insieme all’altro premio Oscar Nicola Piovani, il mese scorso aveva ritirato il David di Donatello speciale alla carriera assegnato allo scrittore, dicendo che il maestro non poteva essere presente perché malato da qualche tempo. Ed è in questi giorni che di nuovo Roberto lo ha ricordato con parole di affetto e forte ammirazione: “Aver conosciuto Vincenzo Cerami è stato un regalo che qualcuno mi ha fatto e non so chi sia. A volte ringraziavo a caso, un regalo grande. Come mi piaceva stare insieme a lui! Gli ho voluto un bene che non c’è verso dirlo. Scrittore, rugbysta, sceneggiatore, ballerino di twist imbattibile, poeta. Mi ha insegnato come si fa a far battere il cuore alla gente. Che bellezza essergli stato amico. Che regalo! Grazie Vincenzo, per te il mio più bel sorriso”. E tanti ancora i ricordi affettuosi e i messaggi di cordoglio rivolti al poeta dal mondo della cultura e dello spettacolo. Per Gianni Amelio Cerami è stata “la persona che mi ha insegnato a scrivere, ma soprattutto la persona che mi ha insegnato a leggere, che è la cosa più importante” , e ancora Marco Bellochio lo ricorda come “un grande architetto della scrittura, che aveva la grande capacità di emozionarsi, di commuoversi e di indignarsi ma la tempo stesso un’ironia che generava battute fulminanti, mai cattive”. Tutti i grandi dell’arte oggi si sono quindi inchinati dinanzi alla poesia di Cerami, una poesia che non se ne va con lui, così come Aurelio De Laurentiis ha voluto ricordare: “Cari Vincenzo, hai iniziato un lungo viaggio ma quello che hai fatto qui resterà con noi per sempre”.

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