Bollette: quanto ci costa questo 2016

Il buongiorno si vede dal mattino, nel nostro caso il nuovo anno si vede dai rincari. Tutte le promesse di meno tasse e più soldi alle famiglie sembrano solo chimere. Del resto ci siamo abituati alle false promesse dei nostri politici, ma, forse, è arrivato anche il momento che qualcuna venga realizzata.

Certamente ci fa piacere sapere che dal 2016 non pagheremo più la tasi sulla prima casa che, secondo il Codacons, porterà alle famiglie un risparmio medio di 194 euro. Il canone Rai passerà da 113,5 euro a 100 euro, ma arriverà insieme alla bolletta della luce e per chi non paga si prevede una multa da 500 euro. Anche per le assicurazioni automobilistiche, sempre secondo il Codacons, si prevede una diminuzione media delle tariffe di 12 euro a famiglia . In calo anche il costo medio dei rifornimenti di benzina, salvo nuove tasse da parte di Governo e Regioni.
A fronte di queste buone notizie c’è ne sono molte altre non buone. Infatti, sempre secondo il Codacons, le famiglie italiane, che per spesa e bollette, dovranno sborsare 551 euro in più rispetto al 2015.

Tra le voci di spesa che saliranno di più ci sono quelle per l’istruzione con un +79 euro per ogni nucleo familiare, alla faccia della buona scuola tanto amata da Renzi;
le tariffe dell’acqua e dei rifiuti con un +137 euro, chi glielo dice ai messinesi sui rincari dell’acqua?;
i trasporti con un altro +44 euro, ovviamente sempre con meno treni in corsa;
le autostrade con +27 euro, giustamente se scende la benzina meglio toccare qualcos’altro;
i ristoranti con +26 euro, tanto sono sempre pieni;
i servizi bancari con un +18 euro, a spiegarlo ai tanti risparmiatori truffati da alcune banche, e +9 per i servizi postali, giustamente ora è quotata in borsa;
le bollette di luce e gas, anche se le basse quotazioni internazionali del petrolio previste stabili o addirittura in discesa nel 2016 dovrebbero portare benefici, in realtà, grazie al nuovo sistema tariffario sulle bollette della luce varato dall’Autorità per l’energia, porterà rincari per un +12 euro.

Come se non bastasse sono state aumentate anche l’addizionale comunale sui voli aerei e l’aggiornamento dei prezzi per il trasferimento in taxi da Milano allo scalo di Malpensa e viceversa, con un costo lievitato da 90 a 95 euro. Un salasso per gli automobilisti e i camionisti che utilizzano la Milano-Torino che vedono aumentare di + 6,5% il tratto. Per la nuova Tangenziale esterna di Milano la maggiorazione è del 2,1% e la Pedemontana lombarda dell’1%. Mentre per l’Autosole a Adriatica il rincaro è del 1,09%. Sulle Strada dei Parchi che da Roma conduce verso Teramo e Pescara, l’aumento è del 3,45%.

Questi continui aumenti causano un incredibile diminuzione di potere d’acquisto, anche perché non avvengono, nel nostro Paese, aumenti di stipendi, anzi sembrano diminuire sempre di più, per chi uno stipendio lo vede.

Fa preoccupare, anche se nessun media ne parla, come nessun politico, specie chi sta al governo, se ne preoccupa, sono i dati forniti da una ricerca dell’Istat sui decessi che sono aumentati dell’11% rispetto all’anno 2014. Si tratta di un incremento di ben 68mila unità che appare in gran parte concentrato nella componente femminile con un +41mila e che coinvolge soprattutto la fascia più anziana della popolazione residente nel nostro Paese, fascia che vede continuamente indebolire le pensioni o, grazie a qualcuno, di pensione ancora non vede l’ombra. Il dato è impressionante e bisogna tornare indietro sino al 1943 e, prima ancora, tra il 1915 e il 1918, due periodi segnati dalle guerre. Bisogna chiedersi se con i continui tagli alla sanità pubblica e per molti italiani, colpiti da una crisi profonda, non si riesce più a sostenere dei costi che riguarda la propria salute.