Murray mania
La Murray-mania sta contagiando tutta la Gran Bretagna. Il ragazzo scozzese dopo la vittoria a Wimbledon è stato adottato da tutta la Nazione e ora tutti lo vogliono. Per i britannici innamorati di sport quest’ultimo anno è andato al di là dei sogni: nello spazio di 12 mesi ci sono state le Olimpiadi, è arrivata la sua prima vincitrice del Tour de France e Andy Murray ha indossato la corona di Wimbledon
Dopo 77 anni di attesa, nessuno sapeva bene cosa fare. Aleggiava nell’aria la sensazione che gli inglesi stessero per ritrovare l’antico tesoro perduto di Fred Perry. E adesso sono ‘Tutti pazzi per Murray’, sul 26enne sono riposte le attenzioni dei fan, dei media, degli inglesi, giocatori, cittadini e membri dell’aristocrazia britannica. E presto secondo quanto sussurano i rotocalchi inglesi di questa classe farà parte anche lui. Sebbene Andy sia il primo a negarlo sono in tanti a immaginarlo già futuro baronetto, lo è stato Beckham, lo sono stati i Beatles, lo è diventato Gianfranco Zola, perchè non dovrebbe l’atleta che ha portato l’oro alla bandiera durante le Olimpiadi di casa e che ha replicato il successo inglese a Wimbledon dopo 77 anni di digiuno entusiasmando il campo più prestigioso del tennis senza timore di fronte al numero 1 del mondo Novak Djokovic e sotto gli ansiosi occhi di 30.000 fan distribuiti fra il Centre Court e l’affollata, recentemente rimarcata ,”Murray Mound”.
“Murray, Murray, Murray” era il coro di incitamento. “Una canzone per Murray”, per dirla alla Vasco Rossi è poi diventata emblema del momento. Un insegnante di fitness scozzese, Keith Meisner, ha sbancato come musicista quando il tennista scozzese ha condiviso la canzone “Sotto le luci, Canzone per Andy”, con i suoi 1,5 milioni di seguaci dei social media. Murray aveva semplicemente detto ai suoi fan: “Un mio amico con cui sono cresciuto giocando a tennis uscì con questa canzone.”.{ads1}C’è chi lo contatta con una canzone chi con un messaggio privato. La regina Elisabetta, non proprio un’appassionata di questo sport, si è congratulata così con il neo-beniamino nazionale. Nel palco reale, il primo ministro David Cameron applaudiva il giocatore scozzese accanto all’ attaccante dell’Inghilterra Wayne Rooney, a pochi passi dagli attori Bradley Cooper, Jerard Butler e Victoria Beckham, ex Spice Girl, ex fidanzata e moglie attuale di David Beckam, modello di stile per le teenangers, che evoca come potrebbe diventare la fidanzata della scozzese. Proprio lei che ha giocato l’altra partita in contemporanea alla finale del compagno sfidando l’altra bella fidanzata del torneo: Jelena Ristic, per Nole e Kim Sears, per Murray, a colpi di vestiti e a occhiali da sole alla moda hanno vitalizzato a modo loro il torneo. E al momento la Sears si gode la notorietà del compagno, non è certo colpa sua se deve posare insieme ad Andy per Burberry. Se Cameron lo elegge a simbolo britannico per allontanarlo dall’esclusività scozzese a un anno dal referendum per l’indipendenza, c’è da dire che le celebrità non mancano mai quando c’è da riscutere gloria. Ma i veri fan quelli che sono appesi a un filo da anni adesso raccolgono i frutti e condividono genuinamente la gloria con loro idolo. La “Murray Mania” era partita molto alta prima della finale, quando i biglietti erano venduti a peso d’oro. Dal sito viagogo si scopre che una coppia di biglietti è stata comprata alla cifra record di £ 71.000 ($ 106.000) – ben oltre 320 volte di più rispetto al valore reale. Non parliamo dei famosi imperterriti della queie di Wimbledon: supporters accampati da più di due giorni nella sola speranza di vedere Murray.
E tra i fan dei fan al primo posto i suoi sponsor. Oro è il colore di Murray adesso tutto quello che tocca è d’oro: per lui caccia al biglietto d’orato come fosse Willy Wonka, medaglia d’oro sul petto, e valore di marketing da miniera d’oro. Dopo la sua vittoria avrà più 20 milioni di sterline l’anno da accordi di sponsorizzazione. Un incremento che potrebbe mettere il tennista numero due del ranking dietro solo a David Beckham e Lennox Lewis come il top-guadagni britannici stelle dello sport nella storia. Un figlio d’oro lo sa bene Judy che adesso gode dei benefici del successo. L’allenatrice della Fed Cup inglese ha viaggiato sulla stessa lunghezza d’onda ed ora anche lei è emblema della fortuna di Andy. Tutti attenti a quello che dice e pensa la madre del golden boy: “il tennis è ancora troppo elitario, abbiamo bisogno di entrare in aree rurali e le aree svantaggiate e ottenere tennis per le persone che non hanno avuto l’opportunità di giocare”. Anche lei conquista copertina dopo copertina.
In questo marasma di luci la festa più grande e più significativa è quella che si è tenuta a Dunblane, la città scozzese del massacro dove Andy andava a scuola e dove è scampato a quella strage: “E’ proprio bello che sono stato in grado di fare qualcosa per rendere la città orgogliosa”. Non ne ha mai parlato e l’unica volta che lo ha fatto si è commosso in un’intervista toccante alla BBC, ma tanta della sua personalità è legata a quella vicenda. Mamma Judy, ancora in accordo, dice “ siamo orgogliosi di Dunblane in quanto sono parte di noi”.
Intanto la Murray-mania solenne o ludica continua a investire tuttla l’isola tanto che i circoli sportivi cominciano a preoccuparsi per il sovraaffolamento alle escizioni per l’anno prossimo.