Sporting Locri: “Chiuso per dignità”
“Chiuso per dignità” recita la pagina ufficiale dello Sporting Locri, così in pieno clima natalizio, mentre società e dirigenti sportivi si scambiano amichevoli biglietti di auguri, a Ferdinando Armeni ds della squadra di calcio a 5 femminile arrivano pizzini e minacce, la richiesta è quella di chiudere la società calcistica, Armeni non può fare diversamente.
E’ il Corriere della sera a scandire la gravità dei fatti: 7 dicembre, ecco il primo messaggio intimidatorio sul parabrezza dell’auto di Armeni:” Devi chiudere lo Sporting”, ma il dirigente considera l’episodio come una burla di qualche amico e continua il lavoro con le sue brave ragazze, tanto che il 20 dicembre, le amaranto battono il Salinis con un travolgente 7 a 0.
La realtà, però, è ben lontana dallo scherzo, le minacce continuano, l’obiettivo resta il medesimo, ma i toni insistono pesantemente sul personale, arriva un altro pizzino: “Forse non l’hai ancora capito che devi chiudere lo Sporting Locri se non vuoi avere danni. Sappiamo chi solitamente si siede in questo posto».
Ferdinando, responsabile di un punto vendita di telefonia in paese, nella sua vita, oltre alle ragazze del pallone ne ha un’altra, davvero speciale, è la piccola Aurora, la figlioletta di tre anni e mezzo, è proprio Lei a “sedersi solitamente in quel posto”.
Lo Sporting vanta innumerevoli successi, stagioni passate, presenti e ottime prospettive future, le 15 ragazze sono brave, capaci e tenaci, nessuno comprende il movente alla base delle intimidazioni, nessuno sostiene di conoscere la fonte, in fondo, cosa può esserci di così scomodo in questa squadra, orgoglio cittadino che va a vele spiegate?
Il dubbio, legittimo, è se bisogna cercare la mano della ndrangheta nel mittente, per ora non esistono risposte, ma di reazione ne arrivano tante, dal prefetto di Reggio Calabria, Sammartino che assicura verranno prese adeguate misure di protezione per tutta la società, al Presidente della FIGC Tavecchio che vuole scendere in Calabria con la nazionale di calcio femminile per far sentire allo Sporting che non è solo, il presidente del CONI Malagò che incita il club a giocare la prossima partita, tanti i messaggi di sostegno da sportivi e non, ma l’ultima parola spetta all’interessato in prima linea.
L’auspicio di Armeni è quello di far scendere in campo le ragazze nel prossimo incontro, previsto per il 10 gennaio contro la Lazio, ma l’augurio si scontra con la paura e il timore più che giustificato di sbagliare sulla propria e soprattutto sulla altrui vita, così il presidente chiude momentaneamente la società e si dichiara pronto a cedere lo Sporting anche gratuitamente. Al sofferto lascito, si aggiunge l’appello del primo cittadino di Locri, Giovanni Calabrese che sulla sua pagina fb invita nuovi soci a subentrare a quelli dimissionari “per dare continuità al sodalizio sportivo che rappresenta un patrimonio per l’intera Calabria”.
Aumentano le voci sulla Federcalcio che avrebbe offerto un importante aiuto economico per evitare la chiusura del club, ma Armeni rifiuta categoricamente, la dignità non si compra, la resurrezione non si acquista, il rimorso non conosce prezzo, solo il coraggio in lotta con l’incoscienza può avere la meglio ma di coraggiosi incoscienti in questa Italia ne abbiamo persi tanti.
L’attesa, allora, è tutta per la giustizia che faccia il suo corso e se per una volta lo farà celermente, forse lo Sporting sarà ancora, invidiosamente, in corsa per lo scudetto.