Metro C al capolinea
I lavori per la Metro C di Roma sono ufficialmente interrotti. Tramite un comunicato stampa il consorzio Metro C ha fatto sapere che non intende proseguire i lavori della fermata San Giovanni fino a che Roma Metropolitane e il Comune di Roma non diano segno di voler rispettare i termini contrattuali. In particolare, il consorzio Metro C denuncia il mancato pagamento della parte di opera già svolta per una somma che si aggira intorno ai 280 milioni di euro ed una totale assenza di comunicazione e collaborazione da parte del comune e di Roma Metropolitane. Il dato più preoccupante è rappresentato dal fatto che la società del trasporto capitolino ha già ricevuto il finanziamento necessario al pagamento dei lavori. Il Ministero dei Trasporti, finanziatore per la maggior parte del progetto, ha infatti elargito la somma necessaria già un anno fa. Di quei soldi Roma Metropolitane che ne ha fatto? Di certo non ci ha pagato i lavori fatti né tantomeno quelli in corso d’opera.
Oltre al problema dei finanziamenti, resta il nodo del progetto futuro di questa tratta. Nelle idee iniziali, la Metro C doveva collegare il quadrante est della capitale con quello nord-ovest (Clodio-Mazzini) passando per il centro storico. Allo stato attuale, invece, il progetto è limitato alla tratta Centocelle-Fori Imperiali e non esiste alcuna progettazione definitiva per il proseguo dell’opera. La scarsa chiarezza della progettualità da parte del Comune di Roma è espressa anche dalle 45 varianti richieste dal committente che hanno allungato i tempi di realizzazione ed alzato notevolmente i costi dell’opera. Si parla di un incremento di 740 milioni di euro senza un progetto unitario, senza un’interlocuzione attiva tra la società committente e il consorzio Metro C, con un’opera realizzata solo per metà e che crea comunque disagi a chi vive la città tutti i giorni.
Con la sospensione dei lavori, si fermano anche un centinaio di operai e dipendenti che a vario titolo lavorano attivamente alla costruzione della stazione San Giovanni. Cento persone che non riceveranno lo stipendio perché dei finanziamenti promessi e stanziati non sono arrivati a coloro i quali, alla fine, devono firmare le buste paga e le bolle dei fornitori. La città dovrà ancora vivere a lungo con cantieri ingombranti e deturpanti ma vuoti e inattivi, alimentando quell’immagine di eternità che è croce e delizia della capitale.
Rimane l’assoluta necessità per la città di dotarsi di una linea metropolitana efficiente. La Metro C è il primo esempio di trasporto completamente automatizzato a Roma e si rivela indispensabile per le ambizioni di crescita di una metropoli che si è candidata per ospitare le olimpiadi, che accoglie milioni di turisti ogni anno e che vuole far parte di quell’insieme di realtà che quotidianamente definiamo “grandi capitali europee”.