Marchetti e gli altri: le esultanze sbagliate
Marchetti ha evidentemente la Lazio nel cuore. Quando ha visto Matri volare in cielo per insaccare quell’invitante pallone sul finire della sfida con la Sampdoria non ha resistito. Ha abbandonato la proverbiale solitudine del portiere e si è lanciato verso i suoi che stavano festeggiando il goal. Ma non è mai arrivato dai compagni perché mentre correva garrulo e lieto si è infortunato. Quindi è stato sostituito da Berisha che all’ultimo minuto del recupero ha causato un fallo al limite dell’area, è stato ammonito e poi beffato dal tiro di Zukanovic che ha regalato il pareggio oramai insperato alla Samp. Lazio nella bufera e classifica che si fa preoccupante. E non è tutto, perché il buon Marchetti si è infortunato sul serio e dovrà stare fuori un mese. Tra l’altro la Lazio è recidiva visto che era già successo lo scorso anno a Candreva contro il Palermo. Ma almeno il quasi capitano biancoceleste aveva segnato e la Lazio comunque vinse. Non è un periodo di scelte felici per Marchetti, lo si evince anche dalla terrificante capigliatura che sfoggia di recente, avrebbe magari dovuto esultare come fanno di solito i portieri, vale a dire solo con se stesso o girandosi verso la curva. La sua corsa gioiosa ha rovinato tutto. Ma se lo può consolare la sua non è stata l’unica esultanza dannosa della storia. Anzi, c’è stato di peggio.
Il ciclista spagnolo Eloy Teruel lo scorso anno gareggiava nel giro della California. Il percorso era un circuito, vale a dire dovevano fare vari giri, non arrivare da un posto all’altro. Eloy di sicuro li aveva contati a mente, o si è confuso,non si sa. Fatto sta che ad un giro dalla fine parte sprintando e seminando tutti e taglia il traguardo trionfante. Alza le braccia, urla, sbraita, stringe i pugni,è quasi incredulo del suo risultato. E fa bene ad esserlo perché dopo qualche metro guardandosi intorno non vede nessuno che lo festeggia e alla fine si gira, capisce. Mancava ancora un giro ma quando se ne accorge è già troppo tardi, lui aveva smesso di pedalare mentre gli altri a quel punto cominciano a spingere più forte e lui non ce la farà a recuperare arrivando alla fine 56esimo. Ma nel ciclismo sembra che capiti abbastanza spesso, anche nel giro del Lazio del 2013. Kadri è andato in fuga ed ha già vinto ma qualcuno nel gruppo che segue non lo sa, non se ne è accorto. Di sicuro non se ne è accorto Pozzato che quando arriva batte tutti in volata. Sarebbe comunque un buon secondo posto ma lui non lo sa e pensa di essere primo ed esulta come un pazzo. Poi ci scherzerà anche su e comunque non ci ha rimesso nulla. Secondo era e secondo è arrivato.
Ma c’è chi ha perso molto,anche più di Marchetti. Ed è Martin Palermo, “el loco”, stravagante attaccante argentino amatissimo dai tifosi del Boca e famoso per il suo coraggio, per i suoi goal, e per le sue stranezze (ed anche per aver sbagliato tre rigori nella stessa partita). Per un periodo giocò in Spagna, nel Villareal.Durante una sfida col Levante segnò e, irruento e generoso com’è si è lanciato sotto la curva dei suoi tifosi che corsero ad abbracciarlo. Lui restò li, a farsi abbracciare ed i tifosi aumentarono fino a che il cartellone pubblicitario che separava i fans dal loro beniamino è crollato.Ed è crollato proprio su Palermo che si ruppe i legamenti e dovette restare fuori per ben 6 mesi.
E veniamo ad un collega di Marchetti, un altro portiere. Durante gli ottavi di finale della coppa del Marocco il portiere del Far Rabat Khalid El Askri respinge il rigore del suo avversario. Un trionfo, ed infatti lui va trionfante verso i suoi tifosi, esulta, bacia la maglia ma….sta succedendo qualcosa. Perché è vero che ha parato il rigore ma la palla poi prende uno stranissimo effetto e mentre Khalid è lì che si gode il suo trionfo la palla molto lentamente entra in rete. Far Rabat eliminato e Khalid che passa in 5 secondi dall’essere l’eroe della partita a diventare globalmente famoso per aver esultato troppo presto. E non è tutto. Dopo qualche settimana in campionato un compagno di squadra gli passa la palla con la coscia, quindi potrebbe prenderla con le mani, ma lui vuole sorprendere, sempre. E quindi tenta il dribbling, ma l’attaccante capisce subito le sue intenzioni e tocca la palla che entra in rete. Altra sconfitta per colpa sua. Ma stavolta non ce la fa, non lo sopporta e decide di smettere, li, all’improvviso, si toglie la maglia, piange e corre verso gli spogliatoi facendo segno con le mani che per lui è finita. I compagni provano a fermarlo ma lui non ne vuole sapere più, non ce la fa ad essere lo zimbello del Marocco. Scappa via e non torna più (in questo video ci sono ambedue le occasioni di disdoro del nostro Khalid). In fondo in fondo a Marchetti non è andata così male.