NBA: Milwaukee stoppa gli imbattibili
Si ferma a 24 la serie vincente di Golden State, battuti sabato da Milwaukee. E’ ora di Oklahoma la striscia positiva migliore, mentre ad Est regna sovrano l’equilibrio. Dieci partite giocate nella notte, buoni successi per Indiana e Miami, ad Ovest vincono tra gli altri San Antonio, Memphis ed i Clippers.
Prima o poi sarebbe dovuto accadere, lo sapeva Curry così come il vice-allenatore Walton ed anche coach Kerr, sempre bloccato a casa per i postumi dell’operazione alla schiena. Golden State è giunta al termine di una dura serie di trasferte, aveva già rischiato a Boston, per cadere contro l’insospettabile Milwaukee. La squadra del Wisconsin, rivelazione della scorsa stagione grazie ad un’interessante batteria di giovani, quest’anno fatica a confermarsi. Carter-Williams sta deludendo, ci sono problemi nella circolazione di palla e la difesa non sta funzionando. Contro gli esausti Warriors ci hanno pensato i 28 punti di Monroe e la tripla doppia di Antetokounmpo.
Considerando anche il 2014/15 la striscia vincente di Golden State si ferma a 28, quattro in meno del primato NBA – e degli sport professionistici – appartenente ai Lakers 1972, che si aggiudicarono il primo anello della loro storia grazie alle leggende Chamberlain e West e videro il record infrangersi proprio contro i Bucks dell’allora giovane Jabbar.
La caccia al secondo titolo riparte domani per i Warriors, in California contro Phoenix.
Nel frattempo le avversarie ad Ovest sembrano in salute. Oklahoma viene da cinque successi consecutivi, Durant è il giocatore della settimana, il record di San Antonio è un invidiabile 21-5. Entrambe hanno colto il loro ultimo successo con Utah, che dopo l’ottimo avvio sta scivolando indietro. Jazz travolti in Texas dai colpi di Leonard, Aldridge e Parker. Popovich sta trovando difficoltà in attacco, ma dalla panchina estrae risorse infinite.
I Clippers fanno punti con le piccole. Nell’ultimo mese hanno battuto solo i Pistons fra le compagini con un record positivo. Vi sono riusciti anche stanotte, ma ci è voluta una tripla di Crawford all’overtime e 34 punti di Griffin per passare in Michigan.
Parsons torna decisivo dopo l’operazione al ginocchio e consente a Dallas di battere Phoenix. Tripla doppia per Felton, come i Clippers, anche i Mavs devono dimostrare di più contro i team migliori, ma paiono meno attrezzati di Paul e compagni. Memphis sta tentando di ritrovarsi, ha battuto con margine Washington; Gasol e Conley stanno dando qualche segnale, mentre per la seconda volta di fila Randolph ha iniziato fuori quintetto. Prosegue la stagione negativa dei Wizards, che dovranno rinunciare per almeno due settimane a Beal per un problema alla gamba.
Gallinari aveva marchiato l’overtime di venerdì contro Minnesota, firmando 9 degli 11 punti di Denver. Danilo è ormai il giocatore franchigia, ma stanotte con Houston i protagonisti sono stati Barton – che ha messo i liberi decisivi – ed Harris. I Rockets si stavano tirando fuori dalla buca, ma il loro resta un work in progress. 30 a 28 per Lillard su Davis, Portland batte New Orleans e torna a vedere la zona playoffs,
L’Est è il regno dell’incertezza, curiosamente con dieci squadre dal record positivo contro le sei dell’Ovest. Probabile che vada in fuga Cleveland, l’agognato rientro di Irving potrebbe avvenire nel weekend. Si è ripresa Chicago, ma Filadelfia non è un test. La più in forma era Toronto, classica compagine da stagione regolare. DeRozan è giocatore della settimana ad Est ma stanotte i suoi hanno ceduto ad Indiana malgrado un clamoroso abbrivio di 26 a 5. I Pacers hanno girato l’inerzia sin dal primo tempo, finendo col prevalere nettamente guidati da un ottimo Jordan Hill.
Prosegue la crisi di Atlanta, tre rovesci consecutivi, battuta stanotte da Miami dopo due anni. Hawks irriconoscibili rispetto alla squadra dello stesso anno e di inizio stagione, pessime percentuali al tiro.
Chiudiamo con Rondo. Il play dei Kings è stato sospeso per una partita a causa di un insulto sessista rivolto all’arbitro Bill Kennedy durante la partita della scorsa settimana contro Boston. Il direttore di gara, dichiaratosi gay in un’intervista a Yahoo Sports, ha ricevuto il sostegno di Silver e della NBA.