Adriano Viterbini, un mix di blues e sperimentazione
Dopo il tour come spalla dei Verdena Adriano Viterbini sbarca al Teatro Quirinetta di Roma per presentare il suo Film O Sound, secondo disco all’attivo del cantante e chitarrista romano, noto ai più per essere una delle due metà del progetto Bud Spencer Blues Explosion. L’album deriva il suo nome da un proiettore portatile utilizzato negli anni ’40, in grado di restituire un buon suono, limpido e trasparente, anche se utilizzato come amplificatore per chitarra elettrica, come di fatto viene impiegato nel disco. Un lavoro dalle radici blues: undici pezzi, tra inediti e cover, che si caratterizzano per l’accuratissima ricerca sonora e si aprono ad orizzonti nuovi rispetto all’alternative rock grezzo e immediato dei BSBE. Sul palco, insieme al chitarrista, un talentuoso ensemble composto da batteria, basso, tromba, percussioni, violino e mandolino.
Film O Sound è un album interamente strumentale, con l’unica eccezione del brano Bring it on Home, reinterpretazione del classico blues di Sam Cooke, affidata alla voce graffiante di Alberto Ferrari (Verdena) su disco, cantata dallo stesso Viterbini live. Apre la serata al Quirinetta Tunga Magni, altro pezzo blues che, come gran parte di Film O Sound, gioca sulla ripetizione di un unico riff che si arricchisce e si trasforma in vera e propria narrazione sonora, trascinata da un sound pieno e pulito e dal talento virtuosistico della chitarra. Ma Film O Sound non è solo blues. Sul palco trovano spazio le contaminazioni tra i generi più vari: musica africana e sudamericana, salsa cubana, reggae e rock ‘n’ roll. Un lavoro, insomma, che racchiude ricercatezza e sperimentazione, compattezza ed eleganza. Malaika è una ballata dolce e sognante, cover di una tra le più celebri canzoni d’amore della musica pop kenyota, in cui la chitarra si accompagna con le melodie della tromba. L’inedito Tubi Innocenti porta invece sul palco una vera e propria scarica di adrenalina, un mix di rock e sonorità etniche che conquista e accende i presenti.
Non mancano vere e proprie chicche musicali, come le cover di Sleepwalk di Johnny & Santo e quella di Butta la Chiave, di Peter Van Wood: un divertissement ironico e trascinante. Lo straordinario talento di Adriano Viterbini accoglie tutte queste sonorità differenti e riesce a costruire un racconto omogeneo e aggraziato che bilancia pieni e vuoti, suoni e silenzi, schitarrate furiose con note sussurrate, appena accennate. Il pubblico esce dalla sala rapito e soddisfatto; un’ulteriore conferma per i fan più datati e una piacevole scoperta per chi è venuto ad assistere come semplice curioso. Uno show, insomma, che mette tutti d’accordo: è chiaro a chiunque dei presenti come Adriano Viterbini possa essere considerato di diritto uno tra i musicisti più dotati e interessanti dell’attuale panorama italiano.