Arrivano gli Italian Pickers
Stasera alle 21, su Cielo, va in onda “Italian Pickers”. Prodotto da Zodiack Active per l’emittente televisiva edita da Sky, “Italian Pickers” è la versione italiana dell’omonimo programma americano già andato in onda sulle nostre reti con la traduzione “Gli svuotacantine – a caccia di tesori”.
Come in tutti i reality show italiani di origine statunitense, da “SOS Tata” a “Cambio Moglie”, la struttura della trasmissione rimane invariata assumendo, piuttosto, una maggiore empatia verso i protagonisti delle puntate. Lo spettatore italiano si immedesima più facilmente con realtà a lui più conosciute, se poi si aggiunge la mania vintage che da qualche anno dilaga nei giovani tra i 25 e i trent’anni, si può già prevedere un discreto successo di questo nuovo programma.
“Italian Pickers” aprirà le porte di vecchi magazzini e garage, alla ricerca degli oggetti del passato, dimenticati tra la polvere o appartenenti a collezioni d’antiquariato. Uno studio tra antichi reperti, da cui, come nella versione originale, si ipotizzeranno le provenienze e i legami affettivi del proprietario. Gli Indiana Jones italiani sono Lorena Masdea, architetto d’interni, Simone Papini, uno dei soci della cooperativa “Di mano in mano”, e Sandro Beretti, capo del gruppo, data la sua esperienza nel settore. Fondatore della Beretti Antiquaria di Milano, adesso anche sede operativa dei pickers, Sandro è un collezionista e rivenditore: nel programma assumerà lui il ruolo di “commerciante”, approvando o meno l’eventuale valore dei singoli oggetti. «Ogni settimana vengono in negozio molte persone per proporre oggetti, ma pochissimo materiale è davvero interessante», commenta Sandro, «confondono gli oggetti, pensano che uno sia uguale all’altro per poca conoscenza. La gente propone, viene da me o va alla cooperativa di Simone. Il fattore moda influisce sul mercato, ma dipende anche dall’età del cliente». Fondamentale, dunque, non sarà soltanto riconoscere gli oggetti importanti, dove interverrà soprattutto Lorena con il suo gusto, ma prevedere un loro possibile business. L’aspetto economico, saper contrattare, comprare e rivendere, saranno quindi elementi importanti in “Italian Pickers”. Andando su e giù per l’Italia, i tre “svuotacantine” conosceranno collezionisti e amanti dell’antico mostrando quanto il nostro paese, un po’ per moda un po’ per necessità economiche, si sia aperto al mondo dei mercatini dell’usato. Riciclare oggetti e ristrutturare con le proprie mani mobili in disuso sta diventando una passione di molti e, anche grazie ai diversi siti internet, un vero e proprio lavoro: nel settore dell’usato e dell’antiquariato si ipotizza un fatturato annuo di tre miliardi di euro. Un’ondata vintage che ingloba anche la tematica green e il rispetto dell’ambiente, molto sentito in questi ultimi anni.
La ricerca del tesoro sarà poi arricchita dalle differenti personalità di Lorena, Simone e Sandro. «Io personalmente ho una passione per l’illuminazione e per gli anni a cavallo tra i ’50 e i ’60. Mi spingo molto verso il design nordico e l’industrial francese», rivela l’unica donna del team. Simone, invece, cerca di mantenersi distaccato, non rischiare di appassionarsi a tutto, cercando invece di scovare le potenzialità commerciali di un oggetto. Un perfetto equilibrio tra queste due differenti visioni lo darà il boss Sandro che cerca di associare alle esigenze lavorative il suo gusto personale, seguendo l’idea che «il negozio è lo specchio della personalità».
“Italian Pickers” è scritto da Domenico Brandellero e Fabio Villoresi. La regia è di Marco Manes.