Al Romaeuropa Festival il meglio della creatività contemporanea
La Fondazione Romaeuropa ha intercettato nuovamente per noi il meglio della cultura contemporanea internazionale per trasformarla nel “viaggio che tutti vorremmo realizzare”come lo definisce Lidia Ravera, Assessore alle politiche culturali del Lazio.”Il festival è un modo di viaggiare rimanendo nella propria città”.
Danza, teatro, musica, arti visive animeranno per due mesi dal 25 settembre al 24 novembre undici spazi della capitale.”Questo è il nostro modo di reagire a quest’epoca, con arte e creazione. La solidarietà è la condizione necessaria per lavorare in tempi di crisi e ci ha permesso di realizzare il programma.”Così Monique Veaute, presidente della fondazione, apre la conferenza stampa della 28esima edizione del Romaeuropa Festival. La fiducia e la solidarietà fra i paesi protagonisti dell’evento è una risposta alle ferite mondiali contemporanee. Sinergia è la parola d’ordine. {ads1} Il Festival propone tematiche e traumi che caratterizzano l’età contemporanea rielaborandoli attraverso il codice metaforico dell’arte. Così la danza inizia a parlarci di questioni ambientali in Sfumato, del coreografo francese Ouramdane, divenendo “una poetica della testimonianza”, quasi una docu-fiction. Così in Siena la compagnia di danzatori spagnoli La Veronal sfrutta il movimento del corpo come pretesto di osservazione delle trasformazioni dell’uomo dal rinascimento a oggi. In See her Change la coreografa israeliana Godder annota a passi di danza gli eterni clichè dell’universo femminile. “Si giocherà pericolosamente col presente“, aggiunge Ravera, ed è quanto avverrà al Teatro Palladium con Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni. Un’esplorazione priva di enfasi della dimensione privata nel dramma politico greco: quattro pensionate si suicidano al grido di “risparmierete sulle nostre pensioni!”. Non mancherà la rivisitazione in chiave contemporanea di grandi classici: da Ibsen a Virginia Woolf. L’enfant prodige Dada Masilo, danzatrice e coreografa sudafricana, fonderà nel Lago dei cigni il balletto classico con la danza popolare africana. Proprio all’Africa il festival dedica un approfondito focus arrivando a mixarne la musica tradizionale con il notturno beat metropolitano in occasione del concerto di Baba Sissoko. Fulcro tecnologico della rassegna sarà l’esposizione Liquid landscapes: 27 opere d’arte occuperanno il Macro e il Maxxi proponendo una riflessione sulla percezione del paesaggio,reale e virtuale, grazie a installazioni multimediali e interattive. “Non esiste una cultura alta e una cultura bassa, esistono le cose belle e vogliamo darle a tutti.”prosegue l’assessore. I percorsi proposti da InFormazione concorrono al tentantivo di rendere il pubblico non solo passivo spettatore, ma parte attiva all’evento: incontri e workshop di danza, coreografia, scrittura critica saranno aperti ai cittadini di tutte le età. Grazie all’iniziativa Metamondi, inoltre, quattro spettacoli saranno visibili in streaming live e on demand e accessibili tramite Social Network. “Forse usciremo dalle sale con qualche visione di futuro. Il demone dell’ansia si farà mansueto allora.”