Cancellare il Natale? Prima ci prova, poi si dimette

È la necessità di rispettare le differenze che avrebbe spinto un dirigente scolastico del milanese a proporre un cambiamento del tutto inconsueto per una scuola italiana: sostituire i classici festeggiamenti natalizi con una più laica festa d’inverno da celebrarsi nel mese di gennaio 2016. Questa decisione presa dal Dott. Marco Parma, Preside dell’istituto comprensivo Garofani di Rozzano, nata probabilmente con l’intento di non turbare gli alunni di altra fede religiosa, ha creato il caos. Genitori agguerriti, politici sul piede di guerra, mondo religioso indignato e chi più ne ha più ne metta, fino ad arrivare alle dimissioni del Preside in questione limitatamente alla scuola primaria dell’istituto comprensivo. “È giusto che il preside di Rozzano si sia dimesso, ma non basta. Serve subito ripristinare il concerto di Natale che è stato cancellato da una decisione sciocca e inconcepibile” ha commentato l’assessore regionale all’istruzione Valentina Aprea. E ha continuato seccamente: “Chiedo che al concerto siano presenti sia Matteo Renzi, sia Roberto Maroni per dimostrare che su temi forti non c’è possibilità di negoziazione con chi ci vuole cancellare”.

 

È chiaro che con questa idea di laicizzare il Natale il preside Parma sia riuscito ad attirare su di sé aspre critiche da parte dei genitori dei piccoli alunni della scuola, senza contare le dure reazioni della politica sia di destra che di sinistra. Si espone in prima persona anche il Premier Renzi che dichiara al Corriere della Sera: “Il Natale è molto più importante di un preside in cerca di provocazioni. Se pensava di favorire integrazione e convivenza in questo modo, mi pare abbia sbagliato di grosso”. Il leghista Matteo Salvini è stato uno dei primi a partire all’attacco contro questa decisione “scriteriata” e si è presentato ai cancelli della scuola incriminata con un presepe in mano senza risparmiarsi dal distribuire cd e canti di Natale ai genitori. Il leader della lega avrebbe addirittura avanzato la proposta di licenziare “quegli insegnanti e quei presidi che cancellano il Natale, chi cancella il presepe e la storia di Natale non è adatto a fare quel lavoro”. Le critiche sono bipatrisan, visto che anche il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, Pd, ha parlato di “decisione miope, presa da chi ancora confonde l’inclusione con il quieto vivere”. Mentre il sindaco di Rozzano Barbara Agogliati ha invitato il dirigente a “rivedere le sue decisioni”. Anche il mondo religioso si fa sentire per esprimere il proprio dissenso nei confronti di questa insolita vicenda. Il segretario generale della CEI, monsignor Nunzio Galantino, in un editoriale su Vita pastorale critica infatti i festeggiamenti laici e “la scelta di chi, per rispettare altre tradizioni o confessioni religiose, pensa di  poter cancellare il Natale o di camuffarlo scadendo nel ridicolo”.

 

Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Delia Campanelli ha incontrato il preside per cercare di chiarire la vicenda. Non si è arrivati ancora ad alcuna decisione finale: la direzione ha deciso di predisporre ulteriori verifiche e di avviare un confronto con tutta la comunità scolastica della Garofani prima di prendere eventuali provvedimenti. “Sarà cura di questo ufficio – ha affermato la Dott.ssa Campanelli – stabilire rapidamente, in accordo con gli organi superiori, e a seguito di ulteriori e opportune verifiche, eventuali azioni da adottare qualora dovessero essere accertate palesi violazioni”.

@Fedefra85