Condanna definitiva e interdizione perpetua dai pubblici uffici per Berlusconi

Oggi, mentre i giudici del Tribunale di Milano si riunivano in Camera di Consiglio per decidere il verdetto, caratteri cubitali su di uno striscione, si agitavano al vento e al sole, chiedendo disperatamente giustizia e decoro per una delle cariche istituzionali più importanti: «Siamo stanchi di vivere sotto ricatto di un reo recidivo che rifiuta di subire la giusta condanna e ritirarsi».

 Silvio Berlusconi, ore 17:20, è condannato per concussione, costrizione e prostituzione minorile a 7 anni di carcere e interdizione perpetua dai pubblici uffici, insieme a quella legale per la durata della condanna. Inoltre sono stati trasmessi al vaglio della Procura gli atti, per accertamenti su eventuali false testimonianze rese da parte della difesa durante le fasi del processo.

Storico il successo della giustizia italiana e dei giudici della IV sezione penale del Tribunale di Milano con il procuratore capo Edmondo Bruto Liberati in sostituzione di Ilda Boccassini che si è concessa l’annunciata vacanza, dopo mesi di lavoro. A nulla sono servite le memorie depositate in ultima istanza dall’avv. Ghedini, tantomeno il blocco politico stretto attorno all’ex-premier, patetici i ‘fan’ fuori del tribunale che caldeggiavano la sua innocenza. Un colpo decisivo al ruolo mediatico costruito e mantenuto da anni dal Berlusconi politico ma soprattutto venditore, imprenditore e comunicatore. Sembrava fosse riuscito a sottrarsi in toto alle condanne pendenti o passate in giudicato, sviate da leggi ad personam, rifuggite sulla scia della prescrizione e ad uscirne “pulito”; ostacoli machiavellicamente aggirati che lo hanno portato ad un vicolo cieco, la condanna. Prova che la giustizia segue sempre il suo corso mettendo in luce una verità scomoda e sfuggente perché mistificata ad hoc, ma che prima o poi emerge.

Un traguardo cruciale per l’Italia onesta, una sentenza di condanna che getta un’ondata di decoro sulla carica istituzionale del Presidente del Consiglio, che dovrebbe rimanere esente da scandali di ordine sessuale e di corruzione. Un’alta carica dello Stato investita di fiducia, rappresentanza e credibilità, sostegno ed esempio dei cittadini di un Paese, guida morale e politica di istituzioni decisive per la vita delle persone che meritano trasparenza e giustizia.

 

Eva Del Bufalo

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