Datagate: la grande fuga di Snowden
Edward Snowden ha lasciato Hong Kong. Ieri la regione amministrativa della Repubblica Popolare Cinese ha dato il via libera alla ‘talpa’ del Datagate di lasciare il Paese. Con un volo in economica Snowden è arrivato a Mosca e ha mandato una richiesta di asilo politico all’Ecuador, Paese che già ospita nella sua ambasciata di Londra Julian Assange. Sembra infatti che dietro alla fuga di Snowden c’è il sito anti-segretezza Wikileaks.
Il giorno dopo l’accusa ufficiale di spionaggio formulata dai procuratori federali e la richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti, Hong Kong, attraverso un comunicato, ha annunciato che Edward Snowden avrebbe lasciato il Paese alla volta di Mosca. Sempre attraverso un documento ufficiale pubblicato sul proprio sito, il governo di Hong Kong avrebbe dichiarato di aver ricevuto dagli Usa una richiesta di arresto per Snowden, ma che non avrebbe rispettato alcuni requisiti legali richiesti dalle leggi di Hong Kong e che ci sarebbero voluti altri documenti per procedere all’arresto. La Speciale regione amministrativa ha proseguito dichiarando che Washington sarebbe stata a conoscenza della probabile partenza di Snowden e chiedono di chiarire le dichiarazioni rilasciate dall’ex analista della Cia, che tra le persone e le istituzioni spiate dal Nsa ci potrebbero essere cittadini di Hong Kong.
A prendersi il merito di questa ‘fuga’ è stato Wikileaks, come dichiarato sul loro sito ufficiale, per far avere asilo politico all’ex analista dei servizi segreti in un Paese democratico. L’operato del sito anti-segretezza non si fermerà solo a questo, infatti l’ex giudice spagnolo Baltasar Garzon, responsabile del team legale di Wikileaks, nonchè avvocato di Julian Assange, ha dichiarato: <<Il team legale di Wikileaks ed io siamo interessati a difendere i diritti di Snowden e a proteggerlo come persona. Quello che stanno facendo a Snowden e ad Assange – per aver svelato o aiutato a svelare segreti di interesse pubblico – e’ un attacco al popolo>>.
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Secondo indiscrezioni, dopo Mosca, Snowden si dovrebbe recare a Cuba e dopo in Ecuador, ma non sarà un viaggio facile, infatti, secondo la stampa americana, gli USA gli avrebbero revocato il passaporto.
Una volta sceso nella capitale russa, la ‘talpa’ dovrà soggiornare una notte in un albergo dello scalo internazionale, intanto il portavoce del presidente Vladimir Putin smentisce qualsiasi coinvolgimento, anzi di non sapere minimamente dove sia e quali siano i piani di Snowden. Per il momento l’unica cosa che sembra certa è la domanda di asilo politico all’Ecuador.
Intanto sta riscuotendo molto successo la petizione ‘Grazia per Edward Snowden’, lanciata sul sito della Casa Bianca ‘We people’ che ha raggiunto 106.695 firme. Un dato importante perché le petizioni che hanno più di 100.000 firme vengono prese in considerazione dalla Casa Bianca.
Fonti: Ansa
di Flavia Donati