L’ipotesi “Bassolino sindaco” spacca il PD

«Io voglio vincere, per questo mi candido. Ma se devo dirla fino in fondo, beh, non credo affatto che tutti, nel Pd, vogliano vincere davvero». Con questo spirito propositivo e a tratti agguerrito, a poco più di un mese dall’assoluzione dall’accusa di omissione di atti di ufficio in relazione alla gestione dell’emergenza rifiuti in Campania, Antonio Bassolino si candida nuovamente a sindaco di Napoli. Il quadro di partenza dipinto subito dopo aver ufficializzato la sua candidatura alle primarie per il Comune tende però decisamente al nero. «Il partito – dichiara Bassolino al Corriere della Sera – è messo male, e senza uno scatto difficilmente può arrivare al ballottaggio. La città è divisa, senza un centro di gravità, e de Magistris ha la grave responsabilità di averla isolata da Roma. Il Sud non decolla, e se c’è qualche segno di ripresa per il Paese ora si tratta di distribuire le risorse su tutto il territorio nazionale».
L’ipotesi di Antonio Bassolino come candidato al Comune di Napoli non è affatto vista di buon occhio dalla Segreteria nazionale del Pd che malvede il riproporre ai cittadini un personaggio che ha fatto la politica della Campania per quasi 20 anni. L’onorevole Guerini, infatti, invita Bassolino a non far diventare le primarie Pd un’occasione di rivincita personale e poi prosegue asserendo che «bisogna guardare avanti e sollecitare un protagonismo nuovo di forze fresche, andarle a scovare e non chiuderci in noi stessi, senza ripiegarci su formule che possono risultare più comode. E chi ha già fatto il sindaco per due mandati, anche in tempi lontani, è bene lasci il testimone ad altri». Dello stesso tenore le dichiarazioni di un’altra renziana DOC quale Debora Serracchiani che parla apertamente della necessità di introdurre regole per impedire che chi ha già amministrato per due mandati possa nuovamente candidarsi.
Immediata la replica del neo candidato Bassolino che, alla sua prima uscita pubblica non perde occasione per dire che «le dichiarazioni di Guerini e Serracchiani sono sbagliate, non si cambiano le regole in corso d’opera. Mi appello alla saggezza di Renzi che ha detto che le regole non verranno cambiate». E continua: «Voglio fare il sindaco per un solo mandato, poi lascerò spazio ai giovani» ha aggiunto. «Vogliono un Sarri? Eccomi sono io Sarri, ho fatto il centravanti di sfondamento, ora voglio fare l’allenatore».
Bassolino spiega quello che c’è dietro la sua scelta, «la passione mia per la città e la conoscenza dei problemi». «Napoli è stata la cosa più importante della mia vita – ha aggiunto – so che è bene per Napoli andare non voglio neanche dire contro ma oltre de Magistris. Napoli è isolata politicamente e invece deve essere una città che dialoga». Poi conclude: «Quando ho fatto il sindaco di Napoli feci una durissima campagna elettorale con Alessandra Mussolini ma un minuto dopo ho cercato di essere il sindaco di tutti i napoletani e ho dialogato con chiunque facesse il Presidente del Consiglio, sia che si chiamasse Prodi o Berlusconi, perché è doveroso». «Questo è il mio stile istituzionale – per questo quando mi dicevano “fatti avanti”, io rispondevo “prima si decide sulle primarie e alle fine decido”. Rispettosamente ho aspettato mesi e mesi».

@Fedefra85