Maurizio Costanzo Show, un salotto stagionato
Nietzsche è impazzito, se l’è meritato. Qui invece di pazzi ne abbiamo fin troppi che non se lo sono sudato, non se lo sono guadagnato. Questo è il discorso. E sono squallidi, mediocri. Come i nostri governanti, i vostri governanti. Sono lontani i tempi in cui il genio e l’irriverenza di Carmelo Bene diffondevano arte e cultura in uno dei salotti più famosi d’Italia, quello del Maurizio Costanzo Show. Nonostante ciò il sipario continua ad alzarsi, questa volta in occasione della seconda puntata della nuova stagione.
Il compito di aprire la serata tocca ad un ragazzo di quindici anni, Ludovico Mazzon, che esprime il suo punto di vista sui fatti di Parigi definendo l’accaduto come “un graffio che arriva e non sarà più tolto”. A questo punto siamo portati a pensare che la puntata ruoterà intorno al tema del terrorismo. E invece no. In effetti è uno show quello di cui stiamo parlando. Le sedie sul palcoscenico sono molte e nella stessa misura coloro che le occupano. Citando in ordine sparso, ritroviamo Giobbe Covatta, accompagnato dalla figlia Olivia detta “Cipolla”, il quale legge alcuni esilaranti passi tratti dal suo nuovo libro A nessuno piace caldo. Il rispolverato Gruppo degli ’80, capitanato da Umberto Smaila e con Corrado Tedeschi, Franco Oppini e Marco Predolin, ci riporta in atmosfere antiquate al suono di Marina e Riderà. C’è Valeria Marini (accompagnata dalla madre Gianna Orrù), la quale prima si esibisce al piano eseguendo Für Elise, poi delizia le orecchie degli spettatori cantando I love you baby. Tra i “tanti interpreti” è presente il chitarrista e cantautore Alex Britti che propone il suo nuovo singolo Perché tratto dall’album In nome dell’amore. Ma l’indiscusso protagonista è Pippo Baudo che, con il graduale placet di Maurizio Costanzo, trasforma inevitabilmente il programma nel Pippo Baudo Show.
E’ soltanto nella seconda parte, sul finire, che il registro cambia. Con la presentazione del libro Catania Bene scritto dal magistrato Sebastiano Ardita, si ripercorrono i momenti salienti della storia della mafia e si ricorda Giovanni Falcone. In seguito all’ondata delle esibizioni canore di cui sopra, si assiste a una breve ripresa del tema introduttivo. Dopo aver omaggiato la Francia con La vie en rose interpretata dall’attrice Catherine Spaak, l’orchestra esegue La Marseillaise e la platea si alza in piedi con commozione.
Tra gli ospiti anche Stefano Zecchi il quale con la sua nuova opera, Il lusso, ci illumina sui concetti di classe e bellezza. Presente anche Alberto Di Salvatore del Circo degli orrori: dopo aver mangiato una lampadina, racconta insieme alla sua compagna/assistente la loro esistenza da ‘vampiri’, suscitando non poca ilarità. Sullo sfondo, compaiono l’attore Paolo Calissano, definito da Costanzo “un uomo nuovo”, e il ballerino Stefano De Martino.
Dopo i tanti consigli per gli acquisti e l’ormai intramontabile passerella finale, la puntata si avvia verso la conclusione lasciando forse quel senso di disorientamento e perplessità che può colpire chi non ha ben colto l’argomento principale. Sipario.