IL CONGEDO DEI PADRI NEL PUBBLICO IMPIEGO
Il Dipartimento della Funzione pubblica, rispondendo ad un quesito presentato dal Comune di Reggio Emilia, precisa che il congedo obbligatorio e quello facoltativo del lavoratore in occasione della nascita di un figlio non si applica ai dipendenti della pubblica amministrazione
Parimenti le madri che non utilizzano il congedo parentale non possono partecipare all’assegnazione dei voucher con cui pagare la baby sitter o l’asilo.
Nello specifico l’Amministrazione comunale di Reggio Emilia aveva chiesto chiarimenti in merito all’applicazione ai dipendenti pubblici di quanto previsto dal comma 24 dell’articolo 4 della legge 92/2012.
Il dipartimento ha quindi precisato che “la normativa in questione non è direttamente applicabile ai rapporti di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni” in quanto, come precisato dai commi 7 e 8 dell’articolo 1 della legge 92/2012, «tale applicazione è subordinata all’approvazione di apposita normativa su iniziativa del ministero per la Pubblica amministrazione e semplificazione».{ads1}Dunque, almeno fintanto che quanto previsto dalla legge 92/2012 non sarà recepito formalmente dal ministero per la Pubblica amministrazione, i dipendenti del comparto pubblico non potranno usufruire delle misure introdotte a titolo sperimentale per il triennio 2013-2015.
Si tratterebbe in ogni caso di un giorno di congedo obbligatorio per il lavoratore che diventa padre da usufruire nei primi cinque mesi dalla nascita del figlio e di altri due giorni facoltativi a disposizione sempre nello stesso periodo.
Tutte le astensioni dal lavoro sarebbero retribuite al 100% ma, mentre quella obbligatoria non incide sul congedo obbligatorio della madre, le due facoltative, se usufruite, comporterebbero una corrispondente riduzione dell’assenza della madre.
Per quest’ultima, inoltre, è stata prevista la possibilità di beneficiare di un contributo economico alternativo alla fruizione del congedo parentale, fino a 300 euro al mese per un massimo di sei mesi, con cui pagare l’asilo o la baby sitter. Per l’erogazione di questa misura, però, sarà necessario fare domanda all’Inps secondo le modalità e i tempi che verranno definiti da quest’ultima.
L’INPS provvederà altresì ad elaborare una graduatoria sulla base dell’Isee, con priorità per i nuclei familiari con indicatore più basso.
Il decreto ministeriale attuativo del 22 dicembre 2012 prevede che al bando possa partecipare chi ha già avuto un figlio e le donne con data presunta del parto entro quattro mesi dalla scadenza del bando. Quindi, poiché nel 2013 è previsto un solo bando, lo stesso probabilmente si dovrebbe chiudere non prima della fine di agosto del 2013 al fine di coprire tutto l’anno.