Tra “Palla Innamorata” e Handanovic il feeling è sicuro, per ora
Il campionato di calcio serie A Tim inizia a farsi interessante e, quindi, ricomincia la rubrica di calcio e letteratura, “Palla al centro e libri a capo“.
Fiorentina e Inter in testa con 27 punti, subito dopo la Roma a 26 e Napoli a 25.
4 Mister, nel senso di allenatori di futbol. Paulo Sousa, un passato da ottimo calciatore, è un allenatore non permaloso, probabilmente perché ha fatto molta gavetta, il suo equipe gioca un calcio che vale il costo del biglietto, a Firenze sono tutti in brodo di giuggiole. Gol fatti 24 gol subiti 9.
Roberto Mancini, fantastico calciatore, è un allenatore che non ha fatto la gavetta, in compenso è molto permaloso, la sua squadra più che giocare al calcio, cerca di far giocare male l’avversario di turno e spesso ci riesce. Gol fatti 12 gol subiti 7.
Rudi Garcia, è stato un calciatore afflitto da perenne mal di schiena, è un allenatore un po’ permaloso, forse perché ha vinto un campionato francese con il Lille. La sua squadra gioca un buon calcio ma spesso finisce con il tirare troppo addosso al portiere.
E adesso si gode il felice momento del suo pupillo, Gervais Lombe Yao Kouassi, meglio noto come Gervinho. Gol fatti 27 gol subiti 13.
Maurizio Sarri, è stato un calciatore dilettante, continua a fare gavetta, ha fatto ritornare la voglia di giocare all’immenso Gonzalo Higuain e la sua squadra va che è una meraviglia. Gol fatti 22 gol subiti 8.
Tempo fa l’allenatore partenopeo disse ad un giornalista: “Ho scelto come unico mestiere quello che avrei fatto gratis. Ho giocato, alleno da una vita, non sono qui per caso. Mi chiamano ancora l’ex impiegato. Come fosse una colpa aver fatto altro”.
E’ dal mio punto di vista, è il più simpatico dei quattro e solo per questo meriterebbe di vincere lo scudetto.
A questo punto una considerazione per introdurre il libro.
Dopo la vittoria striminzita 1 a zero dell’Inter contro la Roma, ho avuto l’impressione che la palla si fosse innamorata di Samir Handanovic e che non vedeva l’ora di farsi abbracciare dal portiere nerazzurro. E mentre ascoltavo la radio, sono uno all’antica, mi piace più ascoltare e immaginare che vedere, soprattutto la moviola, mi è venuto in mente un libro letto anni fa del grande scrittore di Bahia, Jorge Amado, tifoso a vita della non famosa e sconosciuta squadra di calcio dello Ypiranga, composto da poveri, lavoratori ed esclusi.
Amado era già famoso quando scrisse una favola d’amore per ragazzini dedicata alla sua grande passione, il calcio, titolo del libro: “ A bola e O goleiro” Tradotto in italiano è diventato, “La palla innamorata”. Edito da Mondadori.
Trama: La palla si chiama Buca-Reti, è la più amata, segna in tutti i modi ed è la pupilla di tutti gli attaccanti, poi si innamora di Go-Gol, il più scarso e fischiato portiere del Brasile, uno che non ne parava nemmeno una per sbaglio. Così Go-Gol diventa più bravo di Samir Handanovic.
Il finale non lo svelerò e detto ciò, mi preme ora parlare del Belgio allenata da Marc Wilmots, da calciatore, nel 1997, ha vinto una Coppa Eufa con lo Schalke.
Allora, il Belgio non ha vinto né mondiali e né europei, solo una medaglia d’oro olimpica ad Anversa nel lontanissimo 1920 e quindi, per quale motivo oggi il calcio belga è considerato un esempio? Mi sono documentato e cercherò di sintetizzare al massimo. Il signor Michel Sablon viene nominato Direttore Tecnico e si mette a pensare, pensa e ti ripensa ma soprattutto diventa “Colui che osserva il calcio in Belgio”. Viaggia, studia in Olanda e in Francia e vede 1600 ore di filmati di allenamenti dei vivai giovanili, eppoi sbotta. I ragazzi toccano la palla, quella che si è innamorata di Samir Handanovic, ogni 5 minuti a testa e come se non bastasse, i ragazzini non saltano più l’uomo palla al piede. E per giunta, sono fortemente condizionati dal risultato finale.
Michel Sablon riunisce i tecnici della Federazione e tutti insieme studiano il metodo G.A.G ovvero global-analytique-global, che sarebbe un nuovo calcio totale inteso a unire la fantasia olandese e l’organizzazione francese. I ragazzini iniziano a lavorare solo sui fondamentali, vengono abolite le partite 11 contro 11 fino ai 12 anni. I ragazzini giocano 2 contro 2, poi 5 contro 5 e 8 contro 8. Si decide di adottare un unico modulo calcistico per tutte le squadre giovanili, il 4-3-3 perché si vuole esaltare chi gioca alle ali. In Belgio, nel 2013-2014, 303 ragazzini, comprese 36 ragazzine, hanno svolto quattro allenamenti mattutini con l’aggiunta di lavoro individuale pari a 250 ore annuali. I talent-scout visionano periodicamente i migliori talenti dai 14 ai 18 anni e ritornando all’attuale allenatore del Belgio, ha detto: “E’ vero, ho una squadra di stelle. Ma quello che vedo è un gruppo di ragazzi che vogliono divertirsi. Chi non accetta le mie scelte può stare a casa. Chi tradisce lo spirito del gruppo lo butto giù dalla finestra”. E per concludere, non vedo di buon occhio la storia d’amore tra la palla innamorata e il portiere dell’Inter, questo connubio deve al più presto finire, magari lunedì, 30 novembre al San Paolo.