Al via il Gay Village 2013. Conferenza stampa con Vladimir Luxuria
Si apre giovedì 20 giugno uno degli eventi più attesi dell’estate romana, il Gay Village 2013. Il “Libero Stato del Gay Village”, come proclamato dagli organizzatori stessi, vanta quest’anno la collaborazione artistica di Vladimir Luxuria. Uno spazio di libertà e creatività, aperto a tutti, tranne che all’omofobia.
Questo il proclama che campeggerà all’ingresso del Parco del Ninfeo, all’Eur, fino al 14 settembre.
Tre mesi ricchi di eventi, con un cartellone che mostra da subito il chiaro intento di non volersi limitare a divertire, ma che intende innanzi tutto porsi come momento di discussione e riflessione sulle tematiche dei diritti omosessuali. Ed è proprio su questo che si sofferma durante la conferenza stampa una delle ideatrici dell’evento, Imma Battaglia, neo eletta al consiglio comunale e da anni in prima linea per la costruzione di una nuova politica dei diritti. “Marino è invitato, ma spero non venga, per rispetto al Gay Pride”, aggiunge, ricordando l’assenza del nuovo sindaco alla manifestazione di sabato scorso, che aveva declinato l’invito per passare un fine settimana con la famiglia. “Creare polemiche non è nostro obiettivo. E’ nostra intenzione, invece, fare una manifestazione divertente e riconosciuta”. Il programma della manifestazione conferma sicuramente questa volontà: teatro, musica, cinema, discoteca e serate di discussione sociale su femminicidio, omofobia e sensibilizzazione contro l’abbandono degli animali. {ads1} All’inaugurazione di giovedì sono attesi Anna Falchi, Fabio Canino, Federico Zampaglione nelle vesti di cantante e regista, Maurizio Costanzo in video e la cantante Baby K. Inoltre, la sigla d’apertura sarà affidata alla supervisione del regista Matteo Garrone. Il 21 giugno, ad un mese dalla scomparsa di Don Andrea Gallo, l’omaggio del Gay Village con la proiezione di un film e con l’intervento di rappresentanti della comunità di San Benedetto. Forte l’attenzione alla campagna pubblicitaria, realizzata con la collaborazione di Alessandro Michetti e Ennio Meloni (copywriter), Giambattista Menna (art director) e Marta Lispi (fotografa). La città sarà tappezzata da un manifesto fatto di persone comuni unite nell’identificarsi abitanti di “uno stato libero in cui ci si può sposare, mentre in Italia non è possibile. Un posto in cui alla dogana non faremo entrare l’omofobia e da questo punto di vista saremo molto severi”, afferma Vladimir Luxuria, auspicando ci siano molti matrimoni, da celebrarsi, come spiega Imma Battaglia, con un “contratto privatistico”, un rito umanista seguito dalla lettura degli atti da parte di un avvocato e dalla firma della coppia davanti ai testimoni e alla famiglia.
Per consultare il ricco cartellone di eventi, visita il sito www.gayvillage.it