Mara Venier: come reinventarsi regina di ascolti
Un’icona si può rinnovare? È questa la domanda che si pone lo spot di una nota casa automobilistica in onda nelle ultime settimane. A rispondere all’annoso quesito è forse, nei fatti, il bagno di folla che lo scorso 5 novembre nella Galleria Alberto Sordi di Roma ha accolto Mara Venier in occasione della presentazione della suo libro “Amori della zia”.
Primo in classifica tra le biografie vendute IBS, il testo è un successo previsto, punto di arrivo e soprattutto ripartenza del percorso che la ex “Signora della Domenica” è riuscita a reinventare e tracciare per se stessa negli ultimi anni, polverizzando quelle che erano le intenzioni della Rai – almeno secondo la diretta interessata – di allontanarla dal piccolo schermo. L’approdo a Mediaset, le partecipazioni all’Isola dei Famosi prima e a Tu sì que Vales poi, hanno incrementato di nuovi volti e nuove età le fila degli “amori della zia” che oggi affollano le librerie e lo share di Canale 5. Non più solamente i tradizionali “fan” di Mara, quelli che il pomeriggio seguono in tv i casi di cronaca e la sera Don Matteo, quanto invece una nuova fetta di pubblico, donne e uomini molto più giovani dell’età media del servizio pubblico.
Che dentro le ampie giacche da conduttrice posata si nascondesse un temperamento innato e brillante tutto da svelare, finora lo si era solo intuito da qualche (irresistibile) “intervista barbarica” con Daria Bignardi e da alcuni fuori programma nelle trasmissioni del pomeriggio. Oggi quei fuori programma improvvisati sono per la Venier la regola. Lo si è visto nelle (più o meno previste e prevedibili) risse con i concorrenti di Tu sì que vales e nei simpatici siparietti in studio con i giudici Maria De Filippi, Rudy Zerbi e Gerry Scotti. Il punto di forza della nuova Mara è l’ironia e, soprattutto, l’ autoironia, valido escamotage in una tv in crisi di mezz’età che si scopre amante del buonumore e della capacità di prendersi in giro. Amore perfettamente corrisposto dal pubblico, che, annoiato dalla flemma di quella che è tristemente definita “tv del dolore” e dalle risse farlocche da talk show, si appassiona ai sorrisi autentici ed autoironici, soprattutto quando arrivano da una bella conduttrice. Perché se nelle “case degli italiani”, come si diceva una volta, bisogna entrare con grinta per farsi amare, serve genuinità.
Non è un caso che, a contribuire al rilancio di un’icona come Mara Venier, sia stata Maria De Filippi, a cui il pubblico è solito dare del tu, e, soprattutto, maestra indiscussa nel complesso meccanismo delle “variazioni sul tema”, ovvero nel saper reinventare serialmente lo stesso format con modifiche spesso impercettibili da casa riuscendo a mantenere (tendenzialmente) invariato il successo. Primo tra tutti è il caso Uomini e Donne, trasmissione che da quindici anni guarda le altre “colleghe” raggiungere il successo e decadere, o, nei casi migliori, dannarsi ad arzigogolare i propri copioni e studi televisivi in cerca di attenzione, mantenendo beffardamente il proprio set uguale a se stesso. Re Mida Maria De Filippi, il cui staff trasforma in oro tutto ciò che tocca, ha segnato con Mara un nuovo successo. Prima di lei, basterà pensare alla rimonta (un po’ meno riuscita televisivamente parlando, ma innegabile da punto di vista musicale) di J-Ax, anche lui “finito” nelle mani dello stesso team: non è un caso che la De Filippi fosse ospite regina della prima puntata del suo Sorci Verdi. Un’icona, insomma, si può rinnovare, e questo significa reinventarsi mantenendosi entro gli argini della parodia di se stessi, senza la necessità di snaturarsi, ma innalzando i propri lati vincenti. Avanti il prossimo impavido.