Capital, il lato oscuro della moderna Inghilterra
“Vogliamo quello che avete voi”: un messaggio criptico e inquietante, un’ imposizione sibillina destinata a sconvolgere le vite dei protagonisti di Capital, la miniserie targata BBC in concorso al RomaFictionFest 2015. Tratto dall’omonimo bestseller di John Lanchester e adattato per la tv dal pluripremiato sceneggiatore Peter Bowker, lo show si presenta al grande pubblico come una fotografia nitida (e a tratti cupa) della società londinese. La trama si sviluppa su più fronti ed è incentrata sulle vicende degli abitanti di Pepys Road, una strada di Londra trasformata dalla rapida impennata dei prezzi degli immobili.
Già dalle prime sequenze dell’episodio pilota, lo spettatore è catturato dalla presenza di una figura misteriosa che, senza un apparente motivo, fotografa di nascosto le abitazioni di Pepys Road e contribuisce a delineare i caratteri dei personaggi principali. Se, da una parte, la disperazione e il cinismo di Roger, il banchiere interpretato da Toby Jones (noto ai cinefili per il ruolo del re di Altomonte ne “Il Racconto dei Racconti” di Matteo Garrone) e la mentalità pragmatica di sua moglie Arabella (Rachel Stirling, l’Ada Gillyflower di “Doctor Who”) ci portano alla mente il detto “il denaro non compra la felicità”, dall’altra ci immedesimiamo nelle storie e nei drammi di Petunia (Gemma Jones, ricordata per l’interpretazione di Madama Chips nella saga cinematografica di “Harry Potter”), un’anziana affetta da una terribile malattia, di Quentina (Wunmi Mosaku), una donna africana che indirizza, in modo bizzarro, il traffico del quartiere, del polacco Zbigniew (Radoslaw Kaim), del giornalaio locale Ahmed (Adeel Akhtar), e dei Kamals, una famiglia musulmana proprietaria di un negozio di alimentari sulla via.
A destare ulteriore curiosità e interesse ci pensa il finale del primo episodio, che porta lo spettatore a interrogarsi sulla direzione che personaggi diversi per nazionalità, razza, ricchezza ed esperienza sono destinati a intraprendere nella serie.
Amore e ambizione, invidia e orgoglio, perdita e abbandono: sentimenti contrastanti che compongono la morale di Capital, una serie tv drammatica che, attraverso dialoghi intensi e inquadrature in primo piano, gioca di contrasti e pone l’accento sui vantaggi e gli svantaggi di vivere in una società frenetica e arrivista, destinata ad evidenziare le apparenze e le debolezze dei propri cittadini.
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