Cyrano De Bergerac, l’ultimo eroe romantico al Teatro Parioli

Una storia universale e senza tempo, di orgoglio e fragilità umana, ma soprattutto una storia d’amore e sacrificio: il Cyrano De Bergerac sarà in scena al Teatro Parioli Peppino De Filippo fino al prossimo 8 novembre. Andrea Zavatteri da voce e corpo al protagonista del classico di Rostand, diretto da Matteo Alfonso e Carlo Sciaccaluga. Sullo sfondo di una società corrotta e priva di poesia – nonostante tutti parlino in versi – Cyrano ama sua cugina Rossana, ma sceglie di tacere il suo sentimento, ossessionato dal suo aspetto fisico sgradevole. L’orgoglio che gli impedisce di dichiararsi lo spingerà invece ad aiutare Cristiano, bello quanto vuoto, di cui Rossana è invaghita. Cyrano, tanto abile con la spada quanto con le parole, suggerirà al giovane i propri pensieri d’amore per conquistare il cuore di lei.

Cyrano De Bergerac è tra i più grandi eroi romantici letterari: coraggioso, leale, incapace di piegarsi alla mediocrità o all’ipocrisia della società e per questo pieno di nemici. I suoi veri antagonisti sono il compromesso, il potere, la menzogna, l’inettitudine. Condannato a vivere in un mondo che ne è colmo, il prezzo da pagare per Cyrano è la solitudine. Ribelle e anticonformista, ma anche profondamente fragile: il protagonista dell’opera di Rostand racchiude in sé allo stesso tempo il massimo del valore e dell’insicurezza. Il suo dramma discende dalla sua unica debolezza: un’imperfezione fisica grottesca, il naso, che lo frena dal farsi avanti e dichiararsi a Rossana. Amore che fa rima con sacrificio dunque, e con la dedizione totale, che trattiene dal cedere alla disperazione.

Una storia commovente, ma che allo stesso tempo riesce a divertire attraverso l’ironia sferzante di Cyrano, che non risparmia nessun vizio umano. Ritmo e armonia non scemano mai, sempre sostenuti dalle ottime interpretazioni e dalla forte resa musicale del testo in versi. Lo spettacolo di Alfonso e Sciaccaluga riesce ad essere, nelle intenzioni dei registi, “popolare, nell’accezione più nobile del termine; quella festa di intrattenimento e confronto che il teatro sempre dovrebbe essere”. Cyrano De Bergerac è un Don Chisciotte in lotta contro i mulini a vento, che nel suo caso rappresentano le regole del gioco dei potenti. Ma anche se stesso, peggiore tra i suoi molti nemici. Questo rende la sua vicenda sempre attuale, un classico che si plasma su ogni epoca, il cui potenziale non è mai eroso dal tempo.