Primo sì alle nozze gay in Inghilterra, ma Putin ribatte: «Mi avete stancato»
Con una maggioranza di 242 voti la Camera dei Lord dà il via libera ai matrimoni gay. La legge in questione, sostenuta con vigore dal governo Cameron, sarà valida in Inghilterra e in Galles e sarà promulgata a breve, stando a quanto comunicato dalla BBC, nonostante manchino ancora due passaggi fondamentali alla sua approvazione: la consueta lettura alla Camera dei Lord e l’apposizione del sigillo reale per mano della regina Elisabetta.
Altro segnale che fa ben sperare per il futuro della legge è stato il netto sbarramento della mozione contraria al provvedimento in questione: questa è stata respinta dalla Camera con 390 voti contro 148, segnando una grande vittoria per l’attuale governo.
LE PROTESTE – Dopo l’approvazione in Francia, dove i matrimoni gay sono diventati legali a tutti gli effetti dal 7 novembre, l’Inghilterra potrebbe essere il quindicesimo Paese a mettersi al passo in termini di parità dei diritti. E se il caso francese ha creato numerosi scontri tra manifestanti e poliziotti, nonché il suicidio dello scrittore Venner sull’altare della cattedrale di Notre Dame, Londra si mostra estremamente meno turbata dall’approvazione. Un poco nutrito corteo ha manifestato in mattinata, davanti al Parlamento del Regno Unito, schierandosi contro il provvedimento. I manifestanti, che sostenevano l’esclusività di quella che viene comunemente considerata la famiglia ‘tradizionale’, si sono mostrati pacifici e non hanno dato vita ad alcun episodio violento.
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NO ALLE ADOZIONI DALLA RUSSIA – Prospettive meno tolleranti arrivano, a sorpresa, dalla sfera politica internazionale: dal Cremlino in particolar modo. Vladimir Putin, in una conferenza stampa del vertice Russia-Ue di Ekaterinburg, ha dichiarato che firmerà una legge che vieterà le adozioni a coppie omosessuali. I bambini russi saranno destinati, dunque, in maniera esclusiva alle famiglie composte da coppie eterosessuali se il Parlamento approverà la legge in questione. Il leader russo ha poi seccamente aggiunto: «Mi avete stancato con queste nozze gay».
E se l’omosessualità in Russia ha smesso di essere considerata reato solo nel 1993, molti altri Paesi si mostrano inclini alla considerazione paritaria di matrimoni omosessuali ed eterosessuali. Le nozze gay sono state legalizzate in Olanda, Belgio, Spagna, Canada, Sudafrica, Norvegia, Svezia, Portogallo, Islanda, Argentina, Nuova Zelanda, Uruguay, Danimarca e Messico. Mentre Germania, Finlandia, Repubblica Ceca, Svizzera, Colombia e Irlanda riconoscono le unioni civili.
di Alessandra Corsini