Serie tv, il lato oscuro d’Italia diventa protagonista

Raccontare il nostro Paese con sguardo disincantato: c’è chi, negli ultimi anni, ha provato a farlo esplorando le torbide vicende del nostro recente passato. Che si tratti di porre l’accento su un lato oscuro e sconosciuto della storia contemporanea, come accade nella serie cult “Romanzo Criminale“, o di denunciare il degrado delle città e di sensibilizzare le coscienze degli abitanti sulla criminalità organizzata e sulla corruzione passata e presente, come accade in “1992“, “Gomorra” e “Suburra” – imminente trasposizione televisiva del film diretto da Stefano Sollima nelle sale dal 14 ottobre – la linea intrapresa dalla tv appare chiara e coerente, una sorta di dichiarazione d’intenti nei confronti di quei telespettatori amanti del realismo e desiderosi di veder proiettati sul piccolo schermo programmi pronti a svelare anche gli aspetti più crudi e violenti della società.

serie tv italiane
I protagonisti di “Romanzo Criminale”

Sebbene personaggi come i membri del clan Savastano di “Gomorra”, o il Libanese, il Dandy e il Freddo di “Romanzo Criminale”, il feroce triumvirato della banda che ha messo in ginocchio Roma negli anni ’70, siano entrati stabilmente nell’immaginario dei telespettatori, è pur vero che nell’attuale panorama televisivo si stanno affacciati nuovi protagonisti: è il caso di “Non uccidere”, la serie tv targata Rai 3 diretta da Giuseppe Gagliardi che, da venerdì 11 settembre, occupa un posto in prima serata con episodi di cronaca nera.

Di puntata in puntata fioccano uxoricidi, parricidi e reati di stalking, casi che ruotano attorno alla sfera privata e familiare e destinati ad essere risolti dall’ispettore Valeria Ferro, interpretata dalla bravissima Miriam Leone che, dopo il successo della fiction in costume “La Dama Velata”, si è lanciata senza paura in questa nuova avventura dai risvolti drammatici, fornendo persino un’inedita analisi su ciò che spinge l’animo umano a crimini efferati e a volte senza un movente razionale. Una fiction che, a ben vedere, non è poi così distante dalla realtà di quella cronaca nera che riempie i nostri telegiornali.

“Il male attrae, perché ci sembra distante ma poi è quello che accade vicino a noi”, ha dichiarato l’attrice ad Adnkronos e, mai come in questo caso, frase fu più azzeccata per spiegare il successo di un genere che, oggi, continua a tenere incollati allo schermo i telespettatori.

Twitter: @VerBisconti