Testa a testa Marino-Alemanno

alemarinoCi siamo, il giorno della verità è arrivato: le elezioni amministrative 2013, che riguardano 563 comuni italiani, decreteranno a breve i primi sindaci di quest’anno.

Grossa attenzione, come spesso accade, è riversata nei capoluoghi più “grandi” e influenti dal punto di vista politico. A Roma pare si sia diretti verso il ballottaggio tra Gianni Alemanno, primo cittadino uscente appoggiato dal centro destra che i primi exit poll danno al 32% e Ignazio Marino, ex senatore del Pd e – secondo prime indiscrezioni – più accreditato sfidante dell’ex AN con un 40% di percentuale. Ma occhio agli outsiders e ai ribaltamenti di fronte cui sovente siamo stati abituati: non sono da sottovalutare Marcello De Vito, del Movimento 5 Stelle (comunque dato al 12%) e neanche Alfio Marchini, imprenditore appoggiato da una lista civica, i quali paiono tuttavia più staccati così come Sandro Medici, ex direttore del Manifesto e candidato – tra gli altri – di Rifondazione Comunista e Partito dei Pirati.

Ma non c’è solo la capitale. Saltano agli occhi infatti altri comuni, di non secondaria importanza. È attesa al varco la prova Siena, dopo lo scandalo Monte dei Paschi di Siena, dove il centro sinistra con il suo candidato Bruno Valentini si gioca molto e rischia altrettanto, contro la corazzata di centro destra capeggiata da Eugenio Neri.
C’è l’esercito dei sindaci uscenti che si giocano la riconferma: a Pisa è Marco Filippeschi (csx) che se la gioca con Mugnai (cdx),a Brescia è Paroli di cdx, a Viterbo è Giulio Marini (sempre cdx) mentre a Vicenza è Variati del Pd.
Quindi i nuovi da eleggere: ad Avellino è testa a testa Foti-Battista, a Imperia Capacci-Annoni, ad Ancona Mancinelli-D’Angelo con un occhio di riguardo al candidato “grillino” Quattrini. Nota di colore per quanto invece è in campo a Barletta, ove il candidato dei progressisti è Pasquale Cascella, ex direttore dell’Ufficio Stampa del Quirinale e dato per favorito su Giovanni Alfarano, appoggiato dal centro destra e da ben 4 liste civiche.

Nel mentre, i primi dati sono assolutamente distruttivi per quanto concerne l’affluenza alle urne: rispetto alle ultime del 2008, si è registrato un calo medio di 11 punti con il picco nella capitale che ha toccato quota 20: in pratica, ha votato un romano su due. Un segnale grosso, forte e trasversalmente di impatto per tutta la classe politica attuale.
L’unico luogo attualmente in festa nella penisola è tuttavia Vignanello, in provincia di Viterbo, dove già si ha il primo sindaco: Vincenzo Grasselli, classe 1968, unico candidato per una lista progressista.

di Mauro Agatone

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