L’Italrugby fuori dalla World Cup, il muro Irlandese non ci lascia passare
Ce lo aspettavamo tutti, ma un po’, inutile nasconderlo, ci abbiamo creduto, insieme, fino alla fine. Questo perché l’Italia ha tenuto la testa alta nel primo tempo, un tempo in cui ha saputo difendersi e ha saputo attaccare. Ha lasciato l’Irlanda dietro la linea di meta molte volte, è riuscita a evitare di farsi sormontare dal primo minuto, ha saputo giocare come doveva forse fare fin dalla prima partita, specie quella contro il Canada, nonostante la vittoria.
Anche Jaques Brunel, questa volta, ha difeso i suoi azzurri: “Volevamo essere attori della partita e abbiamo mostrato un contenuto di qualità. Anche se possiamo fare meglio, abbiamo mostrato delle qualità e siamo soddisfatti dell’atteggiamento. Ma anche rammaricati per le occasioni non sfruttate. Ora la sfida è mantenere questo livello anche con la Romania. Sarà una partita difficile”. Quello che è certo è che è quasi incredibile come la Nazionale riesca a passare da una partita dove si trova a un certo livello, a un’altra in cui si comporta nel modo opposto. È la costanza quello che manca, il mantenere un grafico equilibrato e non un grafico oscillatorio.
Il capitano, Sergio Parisse, tornato in campo gara in seguito alla riabilitazione avvenuta a Parigi, con la maglia numero 8, ha saputo dare la giusta carica e la giusta grinta ai suoi compagni. Questo è quello che ha scritto sul suo profilo di Facebook: “Svegliarsi dopo una partita come quella di ieri con l’amarezza di una mancata occasione e la consapevolezza di aver cercato nel bene e nel male di fare del nostro meglio. Complimenti all’Irlanda per la loro vittoria, vedervi calciare la palla in touche all’80′ ci ha confermato la grande difficoltà nella quale vi abbiamo messo e che ci rispettate come squadra.” Lo avevamo detto che la palla ovale regala sorprese anche all’ultimo minuto, e così è stato. Così è stato perché, se da una parte i ragazzi hanno lottato, dall’altra un po’ di amarezza rimane. E questo lo pensa anche Simone Favaro che, a fine partita, è quello che sembra essere meno soddisfatto di tutti. “Sono deluso, perché l’avevamo preparata per vincerla e perché questa deve essere sempre la nostra ambizione. La Coppa del Mondo si gioca ogni quattro anni e bisogna viverla più intensamente.”. Dopotutto, pensandoci bene, come dargli torto… Ma, appunto, in questa World Cup le sorprese, fino ad ora, non sono mancate. Basti pensare all’impresa del Giappone e all’uscita di scena dei padroni di casa. L’Inghilterra, infatti, proprio questo weekend è uscita sconfitta e si è dovuta così, adattare, all’idea che la sua Coppa del Mondo è finita subito, senza neanche passare il primo girone.
Allo stesso tempo, però, rimane ancora una partita da giocare, dove mancheranno gli infortunati Martin Castrogiovanni e Michele Rispoli, ed è importante vincere. Su questo non si discute.