Roma dopo lo sciopero dei trasporti: cronaca di un caos
Giornata di panico e caos, quella che è terminata alle 20 di ieri sera e che ha letteralmente mandato in tilt la Capitale a causa dello sciopero dei trasporti pubblici. Hanno incrociato le braccia 45 macchinisti della linea B della metropolitana e 24 della linea A, tra autisti di autobus, addetti di stazione, verificatori, ausiliari del traffico, oltre il 70% dei dipendenti Atac ha aderito allo sciopero che ha costretto cittadini e pendolari a muoversi in taxi senza non pochi disagi.
I motivi dello sciopero sono “tanti e tutti validi”, così hanno commentato i delegati sindacali di Usb. In cima a tutto c’è il mancato pagamento del salario di agosto, le scarse condizioni di sicurezza dei veicoli, dei passeggeri e degli autisti fino al rischio di privatizzazione di Atac.
E mentre il web intima di sanzionare chi ha aderito allo sciopero, il Campidoglio risponde che “non serve punire i dipendenti” almeno questo è quanto ha dichiarato l’assessore alla mobilità Esposito, in una lettera privata indirizzata all’Atac ed al Campidoglio, dove si propone di trovare una mediazione tra le parti per non creare disagi in vista del Giubileo che Roma si appresta ad ospitare tra qualche mese. “Non è certo quella dell’inasprimento della disciplina la strada per risolvere problemi che risiedono altrove”, hanno risposto però i sindacati,” crediamo che sia necessario che la società riallacci un rapporto costruttivo con i dipendenti, cosa che non è avvenuta negli ultimi mesi; anzi, insieme agli organi di stampa si è proceduto alla demonizzazione dei dipendenti e ad uno sproporzionato incremento dei sistemi di controllo e di punizione”. Prendersela con i dipendenti non è però la stessa cosa di sparare sulla croce rossa, i cittadini hanno infatti affidato al web le loro idee e proposte per salvare la Capitale dalla paralisi.
Noi di Lineadiretta24 abbiamo ascoltato Gabriella, commessa in una boutique di Via Cola di Rienzo, che vive a Porta di Roma e che tutti i giorni per andare a lavoro utilizza i servizi pubblici della Capitale.
Gabriella, come ha affrontato la giornata di ieri?
Più che affrontare forse dovreste chiedermi come sono sopravvissuta. Poco prima delle 9 mi sono ritrovata davanti ai cancelli della metro serrati. C’è stata un sacco di disinformazione riguardo questo sciopero. Prima si fa, poi non si fa…insomma nessuno ha tutelato i nostri interessi. Non dico che lo sciopero non doveva essere fatto ma non sono stati garantiti neanche i servizi minimi. Se un solo autobus sostitutivo è una garanzia per una città di 3 milioni di abitanti…
Cosa pensa delle parole dell’assessore Esposito, sul creare un “dialogo” tra dipendenti, Atac e Comune?
Penso che sanzionare i dipendenti sia sbagliato, perchè il problema non sono loro. Credo che la gestione dei trasporti pubblici funzioni in maniera sbagliata, si dovrebbero sanzionare tutti i dirigenti e i responsabili per il pessimo lavoro. Anche Esposito ha le sue colpe, i dipendenti sono solo il capro espiatorio della situazione.
Dopo anni da pendolare, se si trovasse lei a dirigere la gestione dei trasporti pubblici cosa cambierebbe?
Le vetture in prima battuta. Viaggiamo su autobus senza ammortizzatori, ogni buca sul manto stradale è un colpo di frusta. I ritardi nelle corse sono di routine ed arrivare puntuali è un’impresa, specialmente quando esistono solo due vetture per cose di 10 km, si sta stipati come sardine ed è disumano. Per non parlare della metro, due giorni fa è crollato il controsoffitto alla stazione di Piazza di Spagna, non credo si debba aggiungere altro.
Come Gabriella, sono più di 150mila quelli che ogni giorno si spostano utilizzando autubus e metro per andare a lavoro ed a cui lo sciopero non ha fatto sconti. Senza contare che sono scesi in strada anche gli studenti dei licei, per protestare contro la Buona Scuola di Renzi. Si sono riuniti a Piramide per proseguire verso il Ministero della Pubblica Istruzione, durante la manifestazione ( che ha generato ancor più disagio per il notevole flusso di vetture causa sciopero dei mezzi) all’altezza della Fao un gruppo di militanti di destra hanno incrociato gli studenti in protesta, a cui sono seguiti scontri e tafferugli prontamente sedati dalle forze dell’ordine.