Si ai matrimoni gay, e Parigi s’infiamma

E’ l’altra faccia della Francia, l’altra metà che da mesi si rifiuta di omologarsi alla faccenda dei matrimoni gay, che non si riconosce in quel proposito che il suo presidente porta avanti da mesi e che oggi diviene Legge. L’altra faccia della Francia torna in piazza e non si fa attendere, vuole frenare quella corsa pericolosa che mina le basi conservatrici di ognuno, che vuole involgarire la società di leggi promiscueche regolano le unioni omosessuali e ne danno il diritto d’adozione con tutti i mezzi del caso.

Di fatto il Paese vive una lacerazione interna che lo spacca in due, e dallo scorso novembre Parigi si veste e si traveste a fasi alterne dei tete à tete di una bagarre senza esclusione di colpi. Lo raccontano le manifestazioni che si sono susseguite a ondate sempre maggiori, come un botta e risposta di settimana in settimana a cui il Governo risponde con decisione da subito, capitolato da Chrisiane Taubira, il ministro della Giustizia, che in un incontro alla Camera dei deputati inscena un discorso sulla moralità destinato comunque a rimanere nella storia.

Ma il movimento Manif pour tous, sguinzagliato dalle parrocchie cattoliche, è sceso in piazza anche lo scorso weekend noncurante della promulgazione della legge, non vuole sentire ragioni, e sfila, ancora. In una capitale blindata da 5000 agenti, la marea rosa riunisce mezzo milione di persone dirette nel distretto Des Invalides. Una marcia pacifica, composta da famiglie, adulti e bambini e da quei politici che esigono di derogare la legge con l’immediata dimissione di Hollande. In prima fila il Fronte Nazionale di Marine Le Pen che denuncia a gran voce che la legge <<stravolgerà la base sociale del Paese>>. Poi la premonizione catastrofica: <<La Francia si inonderà di bambini orfani>>.

In seguito la manifestazione cambia aspetto e l’eco dell’omofobia prende forma. La protesta assume i toni aggressivi di 19 militanti d’estrema destra. Il gruppo di giovani occupa la sede del Partito Socialista e sfodera lo striscione che recita ‘Hollande dimettiti’. Segue lo scontro con le forze dell’ordine che alla sommossa nelle piazze risponde con lacrimogeni e il fermo di 250 persone, tra cui rimangono feriti 35 manifestanti.

di Nicoletta Renzetti

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