Speciale4Domande: intervista a Marcello De Vito
Intervistiamo il candidato del M5S Marcello De Vito alla vigilia esatta delle elezioni, lo troviamo al telefono dopo averlo rincorso non poco tra contatti Facebook e indirizzi email di diversi attivisti e membri del suo staff. Del resto la campagna elettorale è stata intensa anche per i candidati supportati da rodati uffici stampa e imponenti apparati di partito mentre, come mi spiega lo stesso De Vito, lui si avvale soltanto di sei o sette volontari che da mesi lavorano come forsennati.
Avvocato di 39 anni, sportivo e per sua stessa ammissione un po’ “Internet addicted”, prima del M5S non aveva mai creduto in un partito o in un movimento politico, quando alla fine lo rintracciamo al telefono si mostra gentile e disponibile.
Parolibero: Nell’immediato, i canonici primi cento giorni, quali provvedimenti prenderete per il trasporto pubblico?
Marcello De Vito: I problemi del trasporto pubblico vengono da quarant’anni di politiche sbagliate, nei primi cento giorni potremo avviare il lavoro su questo tema. Le innovazioni fondamentali saranno la creazione di una rete di metropolitane di superficie e l’introduzione di semafori intelligenti collegati attraverso la rete IP. Inoltre, intendiamo rilanciare il Piano Quadro sulla Ciclabilità, o Bici Plan, approvato lo scorso Aprile e che prevede la creazione di centinaia di Km di piste ciclabili entro il 2020, abbiamo intenzione di attuarlo e anticiparlo rispetto a questa data.
P: Non crede che in alcune zone di Roma la crescita edilizia sia troppo veloce? Imporrete un limite di metri cubi di cemento da non superare? Rivedrete i piani regolatori?
MDV: Esattamente, abbiamo intenzione di rivedere i piani regolatori, vogliamo un maggior rispetto del territorio. Puntiamo innanzitutto sulla riqualificazione delle strutture già esistenti a cominciare dal patrimonio edilizio del Comune, che verrà impiegato anche per far fronte all’esigenza abitativa. Rilanceremo l’edilizia popolare, a Roma ci sono 150 progetti sospesi o fermi che intendiamo sbloccare.
P: Come saranno le politiche dei rifiuti in futuro a Roma? Su quali strategie si punterà per una gestione più efficiente?
MDV: L’AMA sostiene che la raccolta differenziata a Roma sia al 30%, in realtà è meno, mentre dovremmo essere al 70%. Rilanceremo il porta a porta e istituiremo nuove isole ecologiche che potranno garantire fino al 15% di recupero. Creeremo dei centri di riciclo…
P: Di proprietà pubblica o privata?
MDV: Pubblici. I rifiuti devono essere trasformati in una risorsa in grado di produrre materie prime, fatturati e migliaia di posti di lavoro. Il ciclo dei rifiuti efficiente che intendiamo costruire è sul modello di Vedelago lo conosce?
No, ma ci andiamo a documentare. Vedelago è un comune in provincia di Treviso dove intorno a un virtuosissimo Centro Riciclo si è creata una vera e propria filiera produttiva. Il Centro Riciclo di Vedelago è privato, ma si basa su una raccolta intelligente fatta a monte dal Comune e su una riorganizzazione del territorio che permetta di fare sistema insieme alle imprese che risparmiano entrando a far parte della filiera o acquistando da essa.
MDV: Inoltre siamo contrari agli inceneritori e alla proliferazione delle discariche, ecomostri come la discarica che vogliono costruire a Monti dell’Ortaccio che non rispetta nemmeno un piano idrogeologico.
P: In una recente intervista, lei ha parlato dell’inutilità di alcuni enti, includendo tra questi Zetema. Zetema si occupa di beni culturali, come si concilia questo con la tutela della cultura in una città come Roma?
MDV: Non ho parlato soltanto di Zetema, è una questione più ampia che riguarda le ben 81 società che devono essere re-internalizzate. In conformità con l’articolo 9 della Costituzione che prevede che sia lo Stato a tutelare il patrimonio artistico e storico.
P: Ma Zetema è di proprietà del Comune, posseduta al 100% da Roma Capitale.
MDV- Zetema è sempre una SPA (in realtà è una S.r.l. partecipata interamente dal Comune nda)
P: Quando dice re-internalizzare intende che queste società dovrebbero diventare un dipartimento del Comune?
MDV: Non è in discussione la funzione di queste società, la cultura va protetta e incentivata a Roma, ma la loro forma giuridica. Roma è soltanto al 18% posto nel mondo nella graduatoria del turismo. Vogliamo creare centri culturali nei diversi municipi, non come ha fatto Veltroni coi centri commerciali. Pensiamo a una città policentrica, dove ci siano diversi centri storici e culturali, in molti municipi questo è possibile.
P: Dalla riorganizzazione dell’AMA alla città Policentrica, la decentralizzazione è un tema che ritorna.
MDV: E’ una delle linee strategiche del nostro progetto.
Salutiamo De Vito e gli auguriamo buona fortuna: sarà dura entrare al ballottaggio ma a quel punto, con voti di uno dei due grandi partiti orfani di un candidato, tutto sarebbe possibile.