Gli abusi sui minori, purtroppo, nel mondo in cui viviamo, sembrano non finire mai. E questa volta la tragicità degli eventi ci porta in Oriente, nello Yemen, dove esiste la pratica orribile e denigratrice delle spose bambine. L’ultima notizia è di qualche giorno fa e descrive la morte di una piccola bimba di 8 anni, morta dopo la prima notte di nozze, dopo essere stata venduta per 2000 euro ad un uomo di 40 anni. E questa pratica, purtroppo, al di là delle notizie che pervengono al mondo occidentale, sembra essere una pratica assai comune. Un vero e proprio inferno per queste piccole anime innocenti che vengono vendute come se fossero oggetti per cifre irrisorie a uomini molto più grandi. Ma ovviamente non riescono a sopportare le violenze subite nella prima notte di nozze e molte di loro muoiono. È una pratica sempre più diffusa, una vera e propria compravendita umana, dove l’infanzia di queste piccole vittime viene aberrata, per dare spazio ad una compravendita di esseri umani, basata sulle economie gerarchiche familiari del posto. L’infanzia di queste bambine oltre ad essere cancellata, viene completamente abusata, sia fisicamente parlando, che psicologicamente. Il loro futuro, per le più fortunate, è quello di diventare madri in età precoce e di fare da mogli a uomini vecchi “marito-padrone“, vedendosi negato ogni diritto, compreso quello all’istruzione, e diventando le vittime assolute di un circolo angosciante.

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Molte di loro tentano la fuga cercando di approdare ad un’organizzazione umanitaria, la Intersos che prova ad aiutare queste povere vittime, le quali fuggono consapevoli di poter essere braccate e uccise, ma provano a ribellarsi ad un destino spaventoso. Fa davvero male vedere la foto di una bambina di 8 anni truccata e agghindata come una sposa adulta e sapere che è morta dopo gli abusi da parte di un quarantenne, fa riflettere su quali pratiche brutali e ancestrali l’uomo ancora debba sopportare nonostante siamo ormai in nuovo secolo. Ma sembrerebbe che proprio per la perversione che ormai attanaglia la nostra società, l’uomo continui ad abusare di piccole vittime che non hanno nulla per potersi difendere.

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Nello sguardo racchiudono tutto il loro dolore, per quella condizione che gli viene imposta; una bambina ad 8 anni dovrebbe giocare, vivere di fantasia e spensieratezza e non fare da moglie e soddisfare sessualmente una persona adulta, costretta dalla terribile e cruda condizione in cui si trova. La bimba è morta dopo aver riportato lesioni interne dopo la prima notte di nozze, il che significa che è stata abusata ripetutamente. Si chiamava Rawan la sposa bambina che era stata data in sposa per soldi dai genitori a un uomo che aveva cinque volte la sua età. Lo denunciano gli attivisti, spiegando che la piccola è deceduta a Hardh, zona tribale nello Yemen nord occidentale, al confine con l’Arabia Saudita. Gli stessi attivisti ora chiedono che sia fatta giustizia e che il marito e i familiari della vittima vengano arrestati e processati. Le autorità e la sicurezza della provincia di Hajja nel nord dello Yemen hanno smentito categoricamente la notizia. A portare alla luce il dramma di Rawan, fortunatamente, è stato il giornalista yemenita freelance, Mohammad Radman, che insiste sulla veridicità della notizia e l’attendibilità delle sue fonti. E ci sarebbero delle persone pronte a testimoniare per questo crimine contro l’umanità.

 

 

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