Serie A : Inter , Juve e Milan , le perdenti senza gioco
Juventus , Milan e Inter sconfitte nello stesso turno di campionato. Non succedeva dal 1994, eppure la sesta giornata di Serie A ci ha regalato questa ennesima sorpresa. Molto meglio invece Roma, Lazio , Napoli e Fiorentina. Le ultime due sono uscite vittoriose da quelli che possiamo considerare dei veri e propri scontri diretti ( rispettivamente contro Juventus e Inter) , mentre le romane si sono imposte contro il Carpi e il Verona, guadagnando punti preziosi per accorciare verso le prime posizioni.
Le tre grandi sconfitte della giornata hanno un grande comun denominatore: non riescono a sviluppare una trama di gioco fluida e continua nel corso dei 90 minuti di gioco. Tutto si potrebbe tradurre, in maniera troppo superficiale, con l’assenza di un vero playmaker. Ma in realtà è possibile produrre dell’ottimo calcio anche senza un regista di centrocampo ( figura che, anzi, tende a scomparire nel calcio moderno) a patto che l’allenatore riesca a mettere in piedi una squadra dinamica, organizzata e, mediamente, dotato di un buon tasso tecnico di base. Requisiti che di certo non mancano ad Inter, Juventus e Milan.
Specialmente nel caso dei bianconeri, tutti i centrocampisti hanno le capacità tecniche per generare manovre offensive di ogni tipo. Non ci sono più Pirlo e Vidal, ma tra Marchisio, Pogba, Hernanes, Khedira, oltre che i polivalenti Pereira e Cuadrado, qualcosa di buono può sempre uscir fuori. Più che altro, quello della Juventus sembra un problema di insieme. La squadra di Allegri deve riaprire un ciclo ripartendo da un gran numero di nuovi innesti che, aggiunti ai reiterati infortuni che lo hanno costretto a cambiare continuamente sistema di gioco, non hanno permesso alla squadra di trovare la coesione giusta per produrre un bel gioco.
Se per la Juventus sembra essere solo questione di tempo, per le milanesi l’assenza di gioco potrebbe essere un problema più serio. Il tasso tecnico di Inter e Milan, nel reparto di centrocampo, si abbassa notevolmente, anche se guadagna molto a livello muscolare. La squadra di Mancini ha una linea mediana molto rocciosa, costituita perlopiù da “incursori” di centrocampo. Questo non significa che Guarin e Kondogbia non siano dotati tecnicamente, anzi. Significa però che prediligono gli inserimenti e il dinamismo rispetto al gioco ragionato a testa alta. Questo, alla lunga, potrebbe limitare le chiavi di gioco a disposizione di Mancini e ne abbiamo visti gli effetti non solo nella pesante sconfitta di ieri con la Fiorentina, ma anche nelle gare in cui sono arrivate le vittorie di misura.
Anche il Milan possiede molti incursori a centrocampo, ma in questo caso il tasso tecnico diminuisce ancora. Parliamo ad esempio di Kucka e Poli (preziosi sotto il profilo della corsa), ma anche di De Jong se, come ieri, viene schierato da intermedio pur non avendone ,e caratteristiche. Gli unici in grado di velocizzare la manovra con delle giocate di prima intenzione sono Montolivo e Bonaventura, ma in un contesto di squadra come quello rossonero spesso le doti di questi due calciatori non bastano a mettere le ottime punte milaniste davanti al portiere.
L’ assenza di gioco, in realtà, è stata una critica spesso addossata anche alla Roma, al Napoli e alla Lazio, tutte squadre che ieri sono riuscite a conquistare i 3 punti e che, almeno per questa giornata, sono salite sul carro dei vincitori. La verità è una sola : in questo campionato si affrontano squadre talmente difensiviste che spesso impediscono alle grandi squadre di produrre un bel gioco. In questo senso, in molti casi le critiche sono ingenerose. È ben diverso quando ci sono degli scontri diretti come Inter – Fiorentina o Napoli – Juventus , dove si affrontano squadre votate all’ attacco contro le quali ogni errore tecnico potrebbe costare caro. Chiedetelo a Mancini, Allegri e Mihajlovic.