Serie A : l’anno delle piccole grandi squadre
Il Frosinone che ferma la Juventus, la Sampdoria che batte la Roma, il Carpi che strappa un pareggio al Napoli. Questi alcuni dei sorprendenti risultati di ieri sera, nella quinta giornata di Serie A. Altrettanto inaspettata è la classifica che, dopo l’ Inter prima a punteggio pieno, si susseguono squadre che come obiettivo hanno la qualificazione in Eurola League o, addirittura la salvezza. Dal terzo posto infatti, scorrendo la classifica troviamo in sequenza Sassuolo, Chievo, Sampdoria e Torino, a dispetto di squadre come la Roma ( nono posto) e la Juventus (tredicesima con 5 punti in 5 partite). Siamo solo all’inizio della stagione, ma questa classifica ci prospetta già uno scenario completamente diverso dalle stagioni precedenti.
In realtà, molti dei risultati di ieri sera sono figli di una certa casualità. Basti pensare al pareggio in extremis del Frosinone ai danni della Juventus dopo una partita dominata dai bianconeri, o alla vittoria della Sampdoria contro una Roma che ha avuto in mano il pallino del gioco per gran parte della gara e che ha incontrato un Viviano in stato di grazia. È anche vero che Juventus e Roma continuano a pagare alcuni errori riconducibili solamente a loro stesse. Allegri nel post-partita ha parlato chiaramente dell’ inesperienza di una squadra piena di giovani co e la nuova Juventus, che non è stata in grado di gestire la partita nel quarto d’ora finale. Garcia invece ha parlato di pesanti errori difensivi, un analisi semplicistica ma esaustiva, dato che la Roma oltre a produrre molte occasioni da gol, ha pagato gli errori di De Sanctis e Manolas nei due gol blucerchiati che hanno deciso il match.
D’altro canto però, bisogna parlare anche dei meriti delle due squadre che hanno messo in difficoltà Juventus e Roma. Da neopromosso, il Frosinone ha dimostrato una grande determinazione non difendere e nel ripartire in contropiede. Ieri sera il Frosinone ha incassato solo un gol contro in campioni in carica e questa solidità è stata premiata dal gol di Blanchard allo scadere. Non dimentichiamo, inoltre, che la squadra di Stellone aveva messo in difficoltà anche la Roma due giornate fa, nonostante i limiti tecnici dell’organico gialloblu, che in quell’occasione ha determinato la sconfitta contro i giallorossi.
Per quanto riguarda la Sampdoria di Zenga, bisogna ammettere che a livello difensivo ha trovato la partita della vita, ma grazie ai suoi attaccanti si è rivelata una squadra in grado di segnare in qualsiasi momento della partita. Non va sottovalutata la presenza di Eder, che per tutta l’estate era stato considerato come una possibile cessione e che, invece, il Presidente Ferrero ha avuto la forza di tenere in rosa. Una decisione che fino a questo momento si è rivelata determinante.
Tra le piccole grandi squadre che alla quinta giornata di Serie A occupano le prime posizioni in classifica, troviamo quelle società che hanno dato ai rispettivi allenatori la possibilità di costruire un progetto. Parliamo ad esempio di Eusebio Di Francesco, che dopo aver portato il Sassuolo in Serie A, ha superato le grandi difficoltà del primo anno ed ora si ritrova un organico pieno di giovani di talento che hanno assimilato pienamente la filosofia di gioco del loro allenatore. Lo stesso discorso vale per il Torino di Ventura, che negli anni ha saputo creare un efficiente connubio di giocatori esperti e giovani di grande talento.
Leggermente diverso il progetto del Chievo Verona, che dopo aver cambiato in corsa l’allenatore nella stagione precedente, quest’anno ha dato a Maran la possibilità di creare fin dall’inizio una squadra a propria immagine e somiglianza. Ieri sera la vittoria contro il Torino è arrivata grazie al gol di Castro, fortemente voluto da Maran e in grado di integrarsi alla perfezione con i movimenti di Paloschi e Meggiorini.
La forza di queste piccole grandi società, permette al calcio italiano di assistere ad un campionato molto più imprevedibile degli anni passati. È per questo che il primo posto dell’ Inter non è da considerare così saldo come potrebbe sembrare dopo le 5 vittorie consecutive, così come la Juventus e la Roma non devono affatto considerarsi fuori dalla lotta per lo scudetto. In questo campionato non esistono più le partite “facili” di un tempo, il divario tra le grandi società e quelle minori si è ridotto notevolmente e il merito è tutto loro: di queste piccole, grandi squadre.