Flavia Pennetta: apoteosi e ritiro
Flavia Pennetta supera in due set Roberta Vinci e si aggiudica gli US Open. E’ il quinto Slam italiano, il primo fuori dalla terra di Parigi. Decisiva la prima frazione. A fine match, la brindisina annuncia il proprio ritiro al termine della stagione.Oggi alle 22 italiane finale maschile Federer-Djokovic.
Ci sono due momenti che mi stanno tornando in mente stasera. Il primo risale a Wimbledon di due anni fa. Flavia stava tentando faticosamente di ritrovare il suo tennis dopo l’operazione al polso dell’estate precedente ed i sei mesi di assenza dal circuito. Aveva iniziato quei Championships da numero 166 del mondo ed in conferenza stampa, davanti ai giornalisti italiani, aveva ammesso di pensare al ritiro. Erano più o meno lo stesse penne che due anni prima, US Open 2011, si era ritrovata di fronte dopo quel quarto perso con la Kerber. Avevano le facce appese, lei ci aveva scherzato su, ma sapeva che occasione avesse mancato. La tedesca non era quella che poi è diventata, avrebbe trovato Stosur che lei ha sempre battuto ed in finale Serena Williams, che in giornata non cedette il passo all’australiana.
Quel giorno è finita la prima parte della carriera di Flavia, ricca di doppi con l’amica Gisela Dulko, di piazzamenti, di tornei minori e di Federation Cups. Intermezzo dell’operazione e dopo Wimbledon 2013 è nata la Pennetta 2.0, il bello doveva ancora arrivare. Un crescendo di emozioni, la semifinale a Flushing Meadows 2013, il titolo di Indian Wells 2014 ed ora lo Slam.
Roberta Vinci ha scioccato e conquistato il pubblico americano. Con il suo back di rovescio, le sue discese a rete che ci riportano indietro di alcuni anni, ma anche la sua spontaneità. Stasera il mondo del tennis era preparato ad assistere al settimo Grand Slam da quando esiste questo gioco, il primo dal 1988. Invece ha seguito la finale che nessuno si sarebbe aspettato.
E’ stata una partita caratterizzata dalla tensione, almeno in avvio. Soprattutto per la Pennetta, favorita e pertanto consapevole di avere molto più da perdere. Ha ottenuto il break in un lunghissimo quinto gioco, alla settima opportunità, per poi smarrirlo sul 4-3. Tenendo i servizi le due sono arrivate al tie break, mentre entrambe sembravano sciogliersi ed il livello del tennis si elevava. Nel momento decisivo, Flavia ha fatto valere la maggiore esperienza a questi livelli. Ha tenuto il palleggio, mentre il dritto di Roberta cedeva fino al 4-7.
Parsa più leggera, la brindisina iniziava a lasciare andare i colpi, otteneva due break consecutivi salendo 4-0 nel secondo. Finita? Ni, la Vinci recuperava fino al 4-2 giungendo 30 pari.
Un piccolo pericolo per la Pennetta, che in quel fondamentale settimo game ha servito uno dei suoi quattro aces per poi concluderlo con un lob magistrale. Era fatta, nel gioco di risposta è stata perfetta, ha piazzato un rovescio vincente di rara bellezza per poi chiudere, al primo dei tre match points, con un dritto anomalo. 7-6 6-2, braccia al cielo, splendido abbraccio fra le due ed una intera carriera che trova improvvisamente il suo pieno compimento, quando nessuno lo credeva possibile.
Lo aveva già meditato, aveva lanciato qualche segnale nei mesi precedenti ed anche negli scorsi giorni. Durante la premiazione, dopo i ringraziamenti di rito, Flavia Pennetta ha annunciato il proprio ritiro, precisando successivamente che smetterà a fine anno, dunque dopo il Masters al quale è virtualmente qualificata. Già nel 2013, in quella conferenza stampa londinese, aveva mostrato idee chiare circa il proprio futuro: ora avrà la chance di metterle in pratica.
Roberta Vinci tornerà, a competere e provare, ma anche se non arriverà più così vicina al Sole si è comunque assicurata in queste due settimane un pezzetto di immortalità.
Le due semifinali maschili hanno detto poco o nulla, Djokovic ha umiliato un Cilic impotente davanti ai colpi del numero 1 e forse infortunato, Federer ha dominato il connazionale Wawrinka senza concedergli la minima occasione. Il serbo ha ceduto due set nel torneo, lo svizzero nessuno, sono stati il dominante protagonista e l’amatissimo antagonista per tutta la stagione, è infatti la stessa finale di Wimbledon, con lo stesso favorito. Nole cerca il secondo titolo a New York, Roger torna all’ultimo atto dopo sei anni. Speriamo di divertirci.