Berdych fa fuori Djokovic: show al Centrale
Alla fine Berdych sembrava uno di quei robot spara palline che si usano nei circoli per allenare i tennisti. Centro, destra e sinistra, dritto e rovescio, sempre di potenza, sempre ad un soffio dalla riga di fondo. Dall’altra parte Djokovic subiva l’aggressività del ceco, a tratti allargava le braccia: “se gioca così…”.
Occorrono 2 ore e 22’ a Tomas Berdych per schiantare il tennista numero 1 al mondo e guadagnare così la semifinale degli Internazionali di Roma. Eppure il match per il ceco comincia malissimo, con Djokovic subito aggressivo e subito avanti 6-2, senza troppi patemi. Stesso canovaccio anche nel secondo set, quando il serbo arriva fino al 5-2. Poi però il crack: qualcosa si inceppa negli ingranaggi di Nole, che perde la misura e smarrisce per un po’ la bussola del match. È un black-out fatale, perché di colpo Berdych sale in cattedra e comincia a scagliare comodini da ogni parte del campo, fino all’incredibile 7-5 finale. I fortunati avventori del Centrale cominciano a leccarsi i baffi.
Nel terzo set Berdych tiene saldamente in pugno il match e strappa subito il servizio a Nole. Qui si compie il capolavoro tattico del ceco, che domina l’incontro superando l’avversario proprio nei suoi punti di forza. Cioè nella resistenza fisica, nella concentrazione e soprattutto nella solidità mentale. E poi un’aggressività straordinaria, segno evidente di una grande condizione fisica. Caratteristiche che lo portano a dominare gli scambi lunghi, sempre coi piedi dentro il campo, mentre Nole annaspa, tenuto in vita dal servizio e da qualche colpo di classe. Ma non basta, il 6-4 finale sancisce il verdetto: Djoko, finalista lo scorso anno, torna a casa. Berdych vola in semifinale. È lui il favorito. Applausi scroscianti.
In via di definizione il quadro delle semifinali: Berdych affronterà il vincente tra Ferrer e Nadal. Dall’altra parte Paire ha demolito lo spagnolo Granollers 6-0 6-1 e ora attende il vincente tra Federer e il giovane polacco Janowicz, che l’anno scorso impressionò raggiungendo la finale al Masters di Parigi-Bercy (fu sconfitto solo da Ferrer).