Russia e Cina: una nuova superpotenza economica?
La Russia compie un nuovo passo nel disegno di creare una concorrenza senza precedenti verso l’Europa negli approvvigionamenti di gas. Uno degli ultimi accordi siglati tra Mosca e Pechino è quello sulla “Rotta occidentale”, cioè il gasdotto Altai. Per Gazprom sarà una carta importante da giocare nella partita con l’Antitrust europea. Sembra (come riportato su ilsole24ore) che i russi siano decisi a trattare con Bruxelles, manifestandosi disponibili a fare delle concessioni, comprese le formule di prezzo usate nei contratti, che Mosca ha finora difeso. Negli accordi russo-cinesi si stabilisce la rotta del nuovo gasdotto, che punterà dritto verso la Cina attraverso il Kanas Pass, senza passare né per il Kazakhstan e né per la Mongolia.
Già alcuni mesi fa ci sono stati degli accordi tra le due potenze orientali. La Russia e la Cina hanno firmato un accordo, nel periodo di maggio, da 25 miliardi di dollari per promuovere crediti cinesi a compagnie russe e una serie di altri accordi volti a rafforzare la cooperazione economica tra i due Paesi, trovatisi alleati dopo le sanzioni occidentali contro Mosca per la crisi ucraina. Putin, più volte, ha ribadito: “La Cina oggi e’ nostro partner chiave e strategico”. Mentre il capo della Repubblica popolare, Xi, ha invitato il leader russo a partecipare alle commemorazioni per la fine della guerra, il 3 settembre in Cina. Sempre a maggio scorso, e’ stato firmato un maxi accordo da 400 miliardi di dollari per la fornitura di gas russo alla Cina per 38 miliardi di metri cubi annuii, dal 2018 per 30 anni. Mosca cerca di attrarre il più possibile i finanziamenti cinesi, specie dopo le continue sanzioni da parte dei Paesi dell’Ue e degli Usa.
Una Cooperazione strategica senza precedenti quella tra la Russia e la Cina, firmando una serie di accordi volti a rafforzare le relazioni economiche tra i due Paesi. Una risposta alle sanzioni occidentali contro il Cremlino per la crisi ucraina. Il presidente russo, Vladimir Putin, e quello cinese, Xi Jinping, hanno salutato con enfasi il miglioramento delle relazioni bilaterali. Xi Jinping, infine, ha invitato il leader del Cremlino a partecipare alle commemorazioni per la fine della seconda guerra mondiale, il prossimo 3 settembre in Cina.
Pechino si prepara a celebrare la fine delle ostilità legate all’ultimo conflitto mondiale. Alla parata parteciperanno militari di dieci Paesi tra cui Russia e Khazakstan. Tra i capi di Stato la presidente sudcoreana Park Geun-hye che ha confermato la sua presenza. Forse, anzi è molto probabile, che c’è da mostrare al mondo, a sei anni dalle celebrazioni dei 60 anni dalla nascita della Repubblica popolare cinese, che la Cina procede a passi giganti verso la meta di seconda, se non prima, potenza economica, capace di dialogare con gli Stati Uniti senza chinare la testa.
Russia e Cina: un’alleanza-economica da superpotenze, da rendere l’Unione europea semplicemente briciola economica, e soprattutto, indifferenti di sanzioni o embarghi. Forse è arrivato quel momento in cui le vecchie potenze europee capiscano la loro sempre maggiore debolezza e che realizzino quel problema, non tanto economico o finanziario, quanto politico, noto come “politica unitaria” o “politica comune”.