Daniela Poggi, la voce dell’Anima Animale
Inserire la parola “animale” nel titolo di un articolo, ad agosto, può essere rischioso. È probabile, infatti, che a decidere di addentrarsi nella lettura di quel pezzo sia un cittadino in cerca di dati sull’abbandono, notizie sul sovraffollamento dei canili, classifiche sulle città o sulle regioni più e meno virtuose in questo 2015. È altrettanto probabile quindi che, se non si forniscono tali informazioni, le aspettative di quel cittadino siano deluse. Per prima cosa, allora, dobbiamo scusarci con il lettore: qui non troverà demoralizzanti numeri che dicono quanta vergogna, anche quest’anno, dovremmo provare in quanto formalmente appartenenti alla stessa, terribile specie di coloro che scelgono di condannare alla strada i loro animali. Qui parliamo di chi ha scelto di darsi da fare, di mettere a disposizione le proprie capacità, i propri mezzi, il proprio lavoro e il proprio tempo per difenderli, con convinzione e determinazione; una voce femminile, quella di Daniela Poggi, che sul palco dei teatri d’Italia diventa la voce di tutti quegli animali accomunati dall’aver sperimentato la crudeltà umana. È questo che accade in Anima Animale, spettacolo scritto e diretto da Luca De Bei con musiche originali di Francesco Verdinelli. Ed è proprio Daniela Poggi che ci racconta qualcosa di più su questo progetto.
Che cosa va in scena sul palco di Anima Animale?
Anima Animale è un reading teatralizzato. Attraverso le immagini, le parole e il mio essere gli spettatori sono trasportati nell’anima, nel pensiero, nella vita degli animali. Nel momento in cui la mucca Teresa, attraverso il mio corpo, diventa la Teresa che tutti posso riconoscere nelle fotografie proiettate alle mie spalle, si stabilisce una forte relazione tra quell’animale e il pubblico, che ora può entrare nel mondo della mucca, della cagnolina abbandonata, della gallina rinchiusa nell’allevamento, del maiale che canta alla luna, dell’elefante che piange per la sua amata, morta dopo che le sono state strappate le zanne.
Come si passa dall’essere amanti degli animali al decidere di impegnarsi attivamente e concretamente per loro?
Credo dipenda dal carattere che si ha. Tanti amano gli animali ma non si espongono. Ci sono persone che hanno un cane, un gatto o un pesce ma non si sentono toccate da ciò che è fuori dal loro habitat, dalla loro quotidianità. La mia dimensione di vita, al contrario, è sempre stata caratterizzata dalla condivisione con il mondo vegetale, animale e umano. Se devo scendere in piazza per un bambino, un anziano, un animale o un albero, lo faccio! Alzo la voce perché credo che l’uomo abbia il dovere di essere responsabile.
Cosa questo spettacolo sta dando a lei e cosa dà al pubblico che viene a vederlo?
A me dà gioia perché vedo che il mondo degli animalisti e anche dei social, di fronte all’argomento animali, si attiva, prende atto. È un modo per dire: “alziamo la guardia, gli animali soffrono, provano dei sentimenti”. Non voglio chiamarlo teatro civile, politico o sociale ma è di denuncia; noi diamo allo spettatore consapevolezza. Quando abbiamo intrapreso questo percorso ci siamo documentati sugli allevamenti intensivi, abbiamo parlato con veterinari ed esperti del comportamento animale – come il dott. Giuseppe Scarlato – abbiamo voluto capire cosa succede ad un povero animale prima che arrivi sulla tavola, che cosa prova. Nel pubblico voglio scatenare sentimenti, come ho fatto con il testo “Io, madre di mia madre”, in cui il ruolo madre-figlia si inverte e la figlia diventa madre di un genitore con l’Alzheimer. È il mio modo di fare denuncia attraverso il mio lavoro.
Lei è assessore alle Politiche culturali e giovanili, Pari Opportunità e Diritti degli animali di Fiumicino. Cosa può fare concretamente un Comune per gli animali?
Può intervenire con campagne di informazione, sensibilizzazione e formazione. E ancora: con la sterilizzazione, con il coinvolgimento delle associazioni locali per avere un aiuto e con un adeguato intervento per fermare l’abbandono. Poi ci possono essere molte altre iniziative come ad esempio, qui a Fiumicino, è stata ridotta del 50% la tassa sui rifiuti per le persone che adottano un cane dal canile convenzionato con il Comune.
Quali sono le prossime tappe di Anima Animale?
Difficile dirlo, è uno spettacolo “a richiesta”. Andiamo dove ci sono Associazioni, Comuni e Festival interessati a informare su questo argomento. Cerchiamo sempre di organizzarci per poter accogliere l’invito.
Twitter: @Ludovica_Lops