E’ caos all’aeroporto di Fiumicino. Dopo l’incendio di qualche giorno fa nella pineta di Focene a pochi metri dalle piste dello scalo e all’indomani del blackout, molte compagnie aeree sono andate in tilt, creando non pochi disagi ai passeggeri. Prima fra tutte la low cost spagnola: Vueling.

Io stessa sono stata protagonista di una vera e propria odissea. Dovevo partire venerdì alle 18.50 con un volo Roma-Amsterdam della Vueling, per l’appunto. Un volo prenotato online insieme al mio compagno e alla mia bambina di 9 mesi. Avevo visto il telegiornale del giorno prima che mostrava scene di forte tensione all’aeroporto con passeggeri e operatori di volo stressati ed esasperati da resse, ritardi e disguidi ed oramai ad un passo dallo scontro fisico. Per questo avevo contattato il numero verde della compagnia aerea, cercando di assicurarmi che il volo fosse confermato. L’operatore mi ha risposto che non c’era nessun problema. Per cui in orario mi sono recata a Fiumicino.

Giorno della partenza. All’aeroporto regnava un caos totale. Per fare il check-in con la Vueling  una fila inverosimile e nel cartellone delle partenze si leggevano una serie di ritardi al fianco della maggior parte dei voli programmati. Per fortuna il mio segnava solo venti minuti di ritardo. Mi sentivo molto fortunata, non sapevo che in realtà, appena varcato il metal detector dei controlli dell’aeroporto, sarei entrata in un girone dantesco.

Di mezz’ora in mezz’ora l’orario di partenza del volo venne ripetutamente spostato. Una volta riprogrammato alle 22.00 chiamai la Vueling per capire cosa stesse succedendo e per farmi aiutare a trovare una soluzione alternativa. Avendo preso una casa con air b&b (tra l’altro già tutta pagata) la proprietaria non avrebbe potuto (giustamente) farmi il check-in alle 2 di notte, ora in cui presumibilmente sarei arrivata ad Amsterdam, tra l’altro con una bambina piccola. La compagnia spagnola non ha saputo trovare nessuna valida alternativa, se non propormi di spostare il volo al giorno seguente e cambiarlo con scalo a Barcellona, quindi rinunciando anche al diretto! Chiamiamola alternativa.

Decisi quindi di continuare ad aspettare la partenza del mio volo. In caso di arrivo nel cuore della notte mi sarei pagata un albergo. Nel frattempo leggendo la carta dei diritti del passeggero appresi che, nel caso delle low cost, il passeggero ha diritto al rimborso della SOLA ANDATA (ma poi come torno da un posto se non ci sono arrivato? Quindi cosa ci faccio con il biglietto di ritorno?) dopo 5 ore di ritardo e deve rinunciare al volo. Nel paragrafo forme di tutela per il ritardo prolungato del volo si legge, infatti, che se il ritardo è di almeno 5 ore il passeggero ha la possibilità di rinunciare al volo senza dover pagare penali e di ottenere il rimborso del prezzo del biglietto per la parte del viaggio non effettuata. Ha diritto comunque ad un’assistenza da parte della compagnia aerea che deve in qualche modo sopperire al disagio creato: fornendo buoni pasto e un albergo dove poter andare a dormire in attesa del volo. Ho avuto l’opportunità di constatare che tutto questo non è stato minimamente rispettato dalla Vueling, che non solo non ha pagato alcun pasto, ma ha fornito un albergo, tra l’altro ad Aprilia (distante un’ora da Fiumicino) solo alle 4 del mattino! C’erano inoltre anche bambini molto piccoli buttati per terra a dormire, disabili con la carrozzina e anziani. Molti erano olandesi che dovevano tornare a casa. Ma la cosa che più mi ha sconvolto è stata che per tutta la notte di fronte a qualsiasi nostra domanda o richiesta la risposta è sempre la stessa “non sappiamo niente” da parte delle due signorine della Vueling. Il banco della compagnia aerea e’ sempre stato vuoto e nessuno si è preso la responsabilità di questa situazione vergognosa. Polizia e carabinieri sono stati coinvolti nella vicenda e hanno cercato di aiutare i passeggeri nel cercare chiarezza e solo dopo diversi vani tentativi sono riusciti a far venire la responsabile di Vueling che ha definitivamente annunciato lo spostamento del volo.

Alla fine ci hanno fatto partire il giorno seguente alle 9.55 del mattino. Noi poveri sfortunati passeggeri avremo mai un rimborso per i danni subiti? Non credo perché la compagnia spagnola e’ stata bene attenta a non segnare mai sul cartellone che il volo era stato di fatto cancellato perché a quel punto avrebbero dovuto ridare tantissimi soldi ai passeggeri. Viaggiatori, trattati come bestie, che per molte compagnie evidentemente sono solo una fonte di denaro a cui vendere bibite e gadget durante la tratta aerea.