Unioni gay: Strasburgo boccia l’Italia

Le unioni gay continuano a far discutere. La corte europea di Strasburgo condanna l’Italia: «Riconosca le unioni gay». Lo Stato, infatti, secondo la corte di Strasburgo dovrebbe risarcire alcune coppie omosessuali che avevano fatto ricorso dopo essersi viste negate l’unione civile. Salvini, ovviamente, in linea opposta è insorto rispetto a questa decisione. La Lega ha affermato, tramite Salvini: «Non sarà un burocrate europeo a decidere il futuro nostro e dei nostri figli». Ma il governo sembrerebbe comunque aver deciso che «a settembre il ddl sulle unioni civili sarà approvato dal Senato» ha assicurato il ministro Boschi. L’Italia deve introdurre il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani. I giudici di Strasburgo hanno condannato l’Italia per la violazione dei diritti di tre coppie omosessuali.

La sentenza provoca la reazione di gran parte della politica italiana, in primis del presidente della Camera Laura Boldrini che sottolinea: “Ora bisogna agire. Il Parlamento non può più rinviare, deve esprimersi chiaramente su un tema così centrale. Farò tutto quanto è nelle mie facoltà perchè ciò avvenga”, scrive su Facebook la terza carica dello Stato che aggiunge: “Non possiamo continuare ad essere un Paese malato di disuguaglianza, economica prima di tutto, ma anche sociale”.

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In serata interviene anche il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi che promette che la legge verrà approvata entro l’anno: “Abbiamo presentato un programma preciso dei tempi – spiega – a settembre dopo le riforme costituzionali approveremo al Senato le unioni civili, prima della sessione di bilancio. Poi il voto finale alla Camera, speriamo entro la fine dell’anno senza ulteriori modifiche. Recupereremo il tempo perso da ci ha preceduto”.
Secondo la la sentenza sarebbe stato violato l’articolo 8 relativo alla convenzione dei Diritti umani. Il giudizio è stato emesso all’unanimità nell’ambito del caso sollevato da Oliari e altri contro l’Italia. Si tratta di tre coppie omosessuali, guidate da di Enrico Oliari, presidente di Gaylib, l’associazione nazionale dei gay liberali e di centrodestra, che hanno fatto ricorso a Strasburgo contro l’impossibilità di vedersi riconoscere in patria l’unione. Le tre coppie omosessuali che vivono insieme da anni rispettivamente a Trento, Milano e Lissone (provincia di Milano) hanno chiesto ai loro Comuni di fare le pubblicazioni per potersi sposare ma si sono viste rifiutare la possibilità.

“La corte ha considerato che la tutela legale attualmente disponibile in Italia per le coppie omosessuali non solo fallisce nel provvedere ai bisogni chiave di una coppia impegnata in una relazione stabile, ma non è nemmeno sufficientemente affidabile”, si legge in una nota della Corte. Per la corte dunque “un’unione civile o una partnership registrata sarebbe il modo più adeguato per riconoscere legalmente le coppie dello stesso. Il voto finale alla Camera dovrebbe comunque arrivare entro fine anno.