Al Sadr, Ambasciatore dell’Iraq: un ponte tra cristiani e musulmani [INTERVISTA]

La Repubblica dell’Iraq sta vivendo, ormai da un anno, un doppio dramma: il primo è l’avanzata di quel gruppo terroristico di nome Isis, che ha gettato il Paese in uno stato di guerra e paura in cui non si contano più i morti; il secondo è che di questa lotta nel resto del mondo non si capisce un granché. Si parla continuamente di Isis, jihadismo, integralismo, ma le parole finiscono per confondersi l’una con l’altra finché musulmano diventa quasi sempre sinonimo di terrorista tagliagole, come se i musulmani non fossero i protagonisti di quella lotta intestina che noi guardiamo spaventati da lontano, con i pop corn in una mano e il telecomando nell’altra.

Conoscenza e dialogo, sono queste le due armi che abbiamo a disposizione per porre rimedio quantomeno al secondo dei drammi dell’Iraq. E proprio all’insegna di queste due armi Habeeb Mohammed Hadi Ali Al Sadr, Ambasciatore della Repubblica dell’Iraq presso la Santa Sede, ponte per eccellenza tra Cristianesimo e Islam, ci ha aperto le porte della sua residenza, invitando LineaDiretta24 a prendere parte ad un Iftar, ovvero una cena di interruzione del digiuno durante il Ramadan. Sguardo aperto e sorridente, l’Ambasciatore ci ha accolti in questa festa senza distinzioni tra prelati cattolici, italiani laici e iraqueni in un mix eterogeneo accocmunato dal buon cibo (quello tradizionale dell’Iftar in Iraq) e dall’impegno nella lotta all’Isis, tema della serata.

Al Sadr ci ha concesso un’intervista in cui ha affermato sena mezzi termini che l’Isis non è l’Islam. In Iraq musulmani, cristiani, yazidi combattono coesi e ci ricordano che non è la fede religiosa a innalzare barriere bensì quella della violenza. E in questo spirito di solidarietà Al Sadr ha espresso anche un desiderio che riguarda Papa Francesco.

Qui di seguito trovate il video dell’intervista (di cui qui trovate la seconda parte):


@Fra_DeLeonardis