Swing e cabaret: al Palazzo della Zecca lo stile è retrò
Prendete un palazzo istituzionale con scalinate immense, antichi marmi e stanze ricche di storia; metteteci dentro una compagnia di artisti che ha ballato, cantato e recitato, diversi barman pronti a prepararvi qualsiasi cosa vogliate bere, una band che ha fatto scatenare il pubblico a ritmo di swing, la proiezione di un film muto, il tutto contornato da opere di artisti provenienti da tutto il mondo sparse in giro per le sale. Questo è accaduto al Palazzo della Zecca di Roma martedì 7 luglio!
Prima di essere chiuso, quest’antico edificio ha aperto le sue porte al pubblico diventando un Temporary Space con 9 eventi diversi pronti a soddisfare i gusti di chiunque. Così, se fino a poco fa il tempo nel Palazzo della Zecca dello Stato era scandito dal rumore di vecchie stamperie, dal 3 all’11 luglio si possono sentire sinfonie del tutto diverse che danno una storia nuova da raccontare a questo luogo prima di chiudere le sue porte.
Nato nel 1928 nel cuore del quartiere Pinciano-Parioli, l’Istituto Poligrafico dello Stato ha acquisito la sezione Zecca solo cinquant’anni dopo, diventando così l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. In questa struttura nel 1982 furono coniate per la prima volta monete bimetalliche con un procedimento del tutto innovativo per l’epoca di cui l’Istituto Poligrafico detiene il brevetto. Alla Zecca dello Stato sono affidati per legge i seguenti compiti: coniare l’euro e le monete degli Stati di San Marino e Città del Vaticano, stampare le pubblicazioni ufficiali dello Stato, la Gazzetta Ufficiale, i francobolli e carte d’identità.
Prima del definitivo cambio di ubicazione in via Salaria, tra le mura del Palazzo della Zecca si è espressa l’arte in tutte le sue forme: nelle stanze ormai in disuso si sono esibiti diversi esponenti del panorama musicale francese per il Paris Rokin Festival, in collaborazione con il Kino c’è stata la proiezione di film indipendenti, zETA esposizioni d’arte ha collocato opere e istallazioni in giro per le stanze, mentre il 7 luglio c’è stato un vero e proprio tuffo nel passato con la serata 1927.
Già dall’abbigliamento delle persone in fila per entrare si respirava un’aria retrò con un’inusuale abbondanza di piume, papillon e straccali. L’evento si è aperto in uno dei saloni del Palazzo con lo spettacolo Abracadabra – Cabaret Bohèmien a cura del direttore artistico e regista Francesco Felli. Passando dal canto alla recitazione diversi artisti hanno dato vita a uno spettacolo che ha fatto sentire il pubblico catapultato in un’epoca ormai lontana, mostrando le antiche sfaccettature di diverse arti tra trampoli e scarpette da tip tap. A seguire la Bixi Big Band si è esibita dal vivo con arrangiamenti tipici delle antiche orchestre degli anni ’20 e in questo caso il pubblico non è stato fermo a guardare! Se già con Abracadabra-Cabaret Bohèmien si era sentito partecipe grazie all’assenza di un palco e all’entrata in scena degli attori dal centro della sala, con la Bixi Bing Band molti sono scesi in pista scatenandosi con uno swing senza tempo. Chi era stanco e provato dall’afoso caldo della Capitale e non aveva più voglia di ballare aveva la possibilità di spostarsi nella sala accanto dove veniva proiettato un film muto, mentre chi voleva scatenarsi tutta la notte è stato accontentato con il Dj set a cura di Lalla Hop e Dj Harpad.
Il Palazzo della Zecca ha fatto immergere i suoi visitatori nell’arte sotto tutti i punti di vista e darà il suo saluto definitivo al pubblico l’11 luglio con il Closing Party.