Il Messico omaggia i bambini con una festa dedicata a loro

Il 30 aprile in Messico si festeggia El Día del Niño, ovvero la festa del bambino. Il calendario delle festività italiane non contempla questa giornata; al contrario molti Paesi del mondo, principalmente quelli più poveri e in via di sviluppo (dall’Albania all’Angola e al Venezuela), ma anche quelli più agiati, come l’Australia e la Francia, omaggiano la fascia d’età più vulnerabile la quale, al contrario di ciò che avviene in molte realtà, dovrebbe essere protetta, amata, ma anche guidata alla costruzione di un futuro migliore, di cui ne sarà la protagonista.

Le origini di questa festa derivano dall’approvazione, da parte dell’Onu, della Dichiarazione dei Diritti del Bambino, avvenuta il giorno 20 novembre del 1959; per questo motivo le Nazioni Unite utilizzano questo specifico giorno per celebrare la festa. Essendo però questo documento approvato dall’Onu non vincolante per i singoli Stati e non avendo valore giuridico nel diritto internazionale, ogni Paese membro, secondo la sua minore o maggiore sensibilità riguardo al tema dell’infanzia, ha deciso di impegnarsi o meno a livello morale. Da qui anche la conseguente libertà, da parte dei Paesi sensibili a questo tema, di scegliere il giorno più adatto a celebrare la festa e, nel caso specifico del Messico, la data è il 30 aprile. Oltre a differenziarsi per quanto riguarda il giorno di celebrazione della Festa del Bambino, ogni Stato aderente organizza e vive a modo suo la giornata, consegnando a questa tradizione delle peculiarità proprie dei singoli Paesi. Per quanto riguarda il Messico per esempio, le scuole mettono da parte la didattica per realizzare attività come recite, uscite fuori porta, giochi: i protagonisti di tutto ciò sono ovviamente i bambini, i quali verranno omaggiati anche con dei regali da parte dei genitori e da qualsiasi adulto che prenda parte all’evento.

Tutto ciò fa parte delle situazioni rientranti nella norma, ovvero quelle che vedono i bambini circondati dai propri compagni di scuola, dai propri insegnanti e dai propri genitori durante un giorno per loro speciale. Esistono però altre realtà, molto frequenti soprattutto nei Paesi che festeggiano questa giornata; il Messico illustra a pieno, data la sua grandezza e la sua alta soglia di povertà, situazioni dove i bambini non hanno una famiglia perché abbandonati da madri non affidabili, da famiglie povere o da genitori che già hanno ‘troppi’ figli per prendersi cura di ‘un altro’. Domenica 28 aprile quindi, nel Hogar Infantil María de Jesús Romero di Cittá del Messico, ma in molti altri orfanotrofi della città e dell’intero Paese si cercherà di rendere, ai numerosi bambini che vi abitano, questa giornata uguale a quella degli altri, che forse sono più fortunati dei primi perché vivono un’infanzia normale, più spensierata, ma non per questo, più amati.

di Ilaria Francesca Petta

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