Calciopoli: è tempo del Catania
Nuovo capitolo della Saga Calciopoli, la procura di Catania continua le indagini nell’operazione “i treni del goal”, al centro del mirino, Il presidente del Catania Antonino Pulvirenti, il suo vice Pablo Cosentino e l’ex direttore sportivo Daniele Delli Carri.
L’accusa è di truffa e frode sportiva per aver comprato alcune partite di serie b del campionato appena conclusosi.
Il Catania dopo la retrocessione dello scorso anno, rischiava di scendere ancora, a marzo 2015 si trovava in ventesima posizione, al terzultimo posto con 35 punti ma ancora con nove giornate di campionato davanti; arriva alla sede di Torre del Grifo una busta contenente minacce di morte e due proiettili, il presidente denuncia subito il fatto alla polizia, il telefono di Pulvirenti viene messo sotto controllo, si scopre così il giro e raggiro sulla compravendita di alcune partite.
Ebbene el NINO Pulvirenti 100% club etneo, non resiste all’idea sulla prossima disfatta della sua squadra, così legata alla sua incolumità e mette in pratica il suo docet, “Nel calcio i soldi non bastano: è necessario avere passione, altrimenti l’arida realtà dei numeri può vanificare il lavoro di anni”.
Ecco allora, stando alle indagini in corso, che si appassionerebbe alla scienza dell’alterazione dei risultati, compra qualche gara e riesce ad assicurare la salvezza al suo Catania che finisce in 15° posizione. Cinque le presunte partite pilotate: Varese-Catania, 0-3; Catania-Trapani 4-1; Latina-Catania 1-2; Catania-Ternana 2-0; e Catania-Livorno 1-1, tutte giocate tra aprile e maggio, ad eccezione di Catania-Avellino 1-0, disputata a marzo ma ancora da accertare.
L’indagine prende il simpatico nome “i treni del goal”, a causa delle disparate intercettazioni tra Di Luzio e Delli Carri che usavano le ferrovie per tentare di celare l’inghippo “..perchè quello è un treno che parte alle tre spaccate, mi ha fatto capire che è l’unico che parte da lì, gli sto massacrando il cervello..” La conversazione poi continua, è c’è anche spazio per burlarsi del Nino e della sua intensa attività di recupero, “Vuole fare la Champion”. E se non bastasse in un’altra conversazione, il procuratore sportivo si lamenta delle ingenti spese sostenute per i viaggi del turismo mercantile, ma Daniele lo rassicura, facendogli intendere che Pulvirenti ne terrà conto.
Qualche sorriso ce lo strappa anche l’intercettazione del 46enne gestore di scommesse Fabrizio Milozzi, che si rallegra della moltiplicazione dei proventi illeciti dove i soldi prendono il nome di melanzane, ma sempre in banca si versano.
Così, tra ortaggi, rimborsi spesa e treni da prendere al volo, per ora, sette sono le persone agli arresti domiciliari, oltre i già citati Pulvirenti, Di Luzio, Delli Carri, Cosentino e Milozzi, ci sono anche Impellizzeri e Arbotti, quest’ultimo avrebbe goduto di consistenti risorse economiche e finanziarie dello stesso Impellizzeri, per pagare i favori dei partecipanti alle manifestazioni sportive, al fine di individuare i calciatori disponibili ad eventuali scambi di favori.
Il presidente rossoazzurro si dice “del tutto estraneo ai fatti”, lunedì è previsto l’interrogatorio di garanzia.