Djokovic annienta Nadal e diventa il principe di Montecarlo
Difficile dopo 8 anni di impero dover passare lo scettro e la corona ad uno nuovo principe. Novak Djokovic ha interrotto la scia di 47 vittorie consecutive di Rafael Nadal in uno dei tornei più amati e prestigiosi in terra rossa: il Master della costa Azzurra . I due si sono affrontati in una finale a senso unico dove il serbo ha dominato il match che si è chiuso in due set
E’ stato il solito Nole, ieri inarestabile, a travolgere l’avversario di giornata. Il numero 1 tornata a viaggiare su altissimi livelli ha consolidato la sua leadership e il suo ruolo nell’Atp. Il serbo ha infierito con uno score netto e senza appello (6/2, 7/6) vendicandosi dello scorso anno. Solo 46 minuti per portare a casa il primo set nonostante lamentasse fin dall’inizio problemi fisici causati dalle vesciche e da un infortunio alla caviglia. “Ho deciso comunque di giocare e, in questo momento, mi sembra la migliore decisione della mia vita” ha dichiarato il campione a fine match, aggiungendo: “non potevo chiedere un inizio più positivo di questo per la mia stagione sulla terra”. Il primo set è stato a senso unico. Un brivido c’è stato nel secondo, quando un Nadal non troppo arrendevole ha provato a strappare il servizio all’avversario riuscendo in fine ad ottenere il break. Nole si arrabbia, recupera e chiude al tie-break. Sappiamo che per il maiorchino si tratta di ‘work in progress’ e che sta lavorando duramente per ritrovare la condizione sperata. Ottimi i risultati raggiunti finora dopo la pesante assenza di 9 mesi, ma per uscire indenne da una prova di questo tipo serviva un giocatore al 100 per 100. Il fatto è che quando ci si trova davanti la propria bestia nera che non molla un centimetro sul campo la questione è davvero complicata. Dopo un’ora di pioggia che ha sospeso il riscaldamento dei protagonisti e che ha fatto preoccupare gli sfalti, la gara è iniziata con un avvio scioccante. 5 giochi di fila per il serbo. Nadal riesce ad annullare tutti i set point sul turno dell’avversario per evitare una chiusura troppo imbarazzante.Ci riesce, ma la sostanza non cambia. E quando lo spagnlo ha l’occasione di servire per prolungare ulteriormente il primo set arriva un intollerabile doppio fallo che decreta così la fine del primo round. Un pò di pepe in più nel secondo, ma la sensazione è che il campione di Belgrado sia in una delle sua giornate di grazia. Nole diventa solo un pò più falloso e diminuisce la percenuale di prime al servizio, così Rafa mette pressione. Con lui le partite non si chiudono fino all’ultimo ed è bene non permettergli di ritrovare grinta, perchè anche se è un guerriero è stato fuori per molto tempo l’indole combattiva è un a dote innata. Sul 5 pari Djokovic esce dal torpore e si conquista 11 degli ultimi 12 punti. La gara, durata in tutto un’ora e 52 minuti, è ben sintetizzata dall’esito e dallo score del tie-break: 7 a 1. “Mi congratulo con Novak, quello che stai facendo è semplicemente fantastico. Complimenti per aver vinto il mio torneo preferito”, ha detto durante la cerimonia di premiazione un amareggiato Rafa. Il terreno amico non è bastato per non trasformarsi da predatore in preda. L’attuale numero 1 ha sovvertito ogni regola quando non era questo risultato così inpietoso quello atteso prima del match. Le opinioni e le scommesse erano basate su un clima di incertezza. Un unico dato sicuro: il Masters 1000 della Costa Azzurra dal 2003 ogni anno rendeva omaggio al suo re ispanico. Era stato l’argentino Coria, l’ultimo ad aver tentato proprio 10 anni fa di spodestare lo spagnolo che ha poi dato inizio allascia delle 47 vittorie consecutive di fonte al pubblico della costa azzurra. Montecarlo è dei tornei strategci dei campi in terra battuta e ha sempre definito le linee guide della stagione. Quest’anno ci sono stati più impreviti con annessse eccellenti e inaspettate uscite di scena, basti ricoradre quella del buon britannico, Andy Murrey, sconfitto agli ottavi da Wawrinka, che ha reso un favore al compagno svizzero, il caro vecchio Roger Federer tornato grazie a questa eliminazione numero 2 del ranking, oppure quella di Juan Martin Del Potro presto eliminato da Nieminem. La chiusura meritava un gran colpo, ed ecco quà: fine di una dinastia e l’avvento di un Nuovo Principe. La strada fino al Roland Garros è lunga, ma se le premesse sono queste e Djokovic continua ad alternane ai suoi infortuni prestazioni perfette sia tatticamente che psicologicamente per gli avversari la strada è tutta in salita.